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PALERMO, 8 MAGGIO 2013 - Il comando provinciale di Palermo e del Ros, in un'operazione antimafia denominata "Argo", ha disarticolato nella notte il mandamento mafioso di Bagheria. Sono 24 gli arresti per accuse di vario tipo, dall'associazione mafiosa allo scambio elettorale politico mafioso, oltre che al traffico internazionale di stupefacenti. Uno degli arrestati è Gino Di Salvo, considerato il nuovo capo del mandamento di Bagheria, e Sergio Flamia, suo braccio destro. In manette anche il figlio del boss del quartiere palermitano della Kalsa Antonino “‘u Scintilluni”, oltre che i capi delle famiglie mafiose di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia.
In base alle indagini pare che vi fosse un patto tra alcuni mafiosi di Bagheria e un candidato alle ultime elezioni Regionali, uno scambio di voti e denaro, che, secondo gli inquirenti, vedrebbe coinvolto il sindaco di Alimena Giuseppe Scrivano, destinatario di un'informazione di garanzia.
L'interesse è caduto anche sul traffico internazionale di stupefacenti tra Sicilia e Canada, che farebbe pensare ad un legame tra Cosa Nostra bagherese e i Rizzuto, famiglia mafiosa italo-canadese. Le indagine, in questo ambito, si sono svolte grazie alla collaborazione delle Giubbe Rosse della Royal Canadian Mounted Police, che hanno messo in rilievo anche una situazione di criticità interna nelle organizzazione criminali in Canada.
Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati anche beni per circa 30 milioni di euro, tra cui uno dei locali più noti di Palermo, il pub “Villa Giuditta” di via San Lorenzo. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli. [MORE]
(Foto dal sito siciliainformazioni.com)
Katia Portovenero
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