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ISLAMABAD, 19 AGOSTO- Oltre 50 morti e circa 120 feriti è il bilancio provvisorio dell’esplosione che si è verificata oggi in una moschea nel distretto di Khyber, a 25 chilometri da Peshawar. La città, situata nel nordest del Pakistan, è zona di frontiera alle porte dell’Afghanistan. [MORE]
L’autore della strage sarebbe, secondo le prime testimonianze, un giovanissimo kamikaze di 16 anni, il quale si sarebbe introdotto nel luogo sacro da una finestra, facendosi esplodere subito dopo. L’esplosione, estremamente violenta, ha causato, oltre alle vittime e ai feriti, anche il crollo del tetto dell’edificio. L’attacco è stato compiuto durante la tradizionale preghiera del venerdì: infatti, la moschea era gremita di fedeli e conteneva circa 600 persone.
Nonostante non siano giunte rivendicazioni, le autorità locali ritengono che i mandanti siano i talebani, i quali si erano più volte scagliati contro il governo di Islamabad. La causa delle polemiche è la presenza, non tollerata dai talebani, di numerosi convogli Nato che utilizzano la strada Peshawar-Torkham per raggiungere l’Afghanistan.
Al di là della strage di oggi, che è una delle più gravi degli ultimi mesi, la zona è sempre stata teatro di frequenti scontri. Uno dei gruppi più potenti, oltre che uno dei più attivi, è il Tehrik-i –Taliban Pakistan. L’organizzazione all’interno della quale sono presenti molti gruppi islamici e basata militarmente nella zona del confine con l’Afghanistan è sospettata di essere stata a capo di molte stragi degli ultimi anni.
Claudia Candelmo