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Padre picchia la figlia perché ha detto no al velo e al matrimonio combinato

Fabio Brambilla Pisoni
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Padre picchia la figlia perché ha detto no al velo e al matrimonio combinato
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MODENA, 11 AGOSTO 2012. Ha compiuto da poco i 18 anni e già da tempo, quando era ancora minorenne, i servizi sociali l'avevano allontanata dalla famiglia di origine per le continue percosse subite. Secondo il padre era una "ribelle" e si rifiutava di portare il velo e di sposare il marito scelto per lei. Ieri però la ragazza di Brescello (Reggio Emilia), di origini marocchine, ha incontrato per caso il padre al centro commerciale GrandEmilia di Modena, il quale l'ha immediatamente aggredita prendendola a calci e pugni davanti a tutti fratturandole il naso. L'uomo è stato denunciato per lesioni aggravate.[MORE]

Storie come questa ci riportano subito alla mente la vicenda di Hina Salem, la ragazza pachistana di 20 anni che nel 2006 venne uccisa dal padre, sostenuto dai familiari, perché aveva abbracciato uno stile di vita occidentale abbandonando gli usi e costumi tradizionali musulmani fino a fidanzarsi con un ragazzo italiano. Così anche questa ragazza di 18 anni è vittima del padre e della famiglia (la sorella nega il pestaggio) perché vuole vivere come vivono molti suoi coetanei italiani e non accetta di dover andare in giro con il velo, ma soprattutto di sposare un uomo che altri hanno scelto per lei. Per questi motivi aveva già subito in passato violenze da parte del padre provocando l'intervento dei carabinieri e l'interessamento da parte dei servizi sociali nel 2008, i quali avevano deciso di affidare l'educazione della ragazza marocchina ad una comunità. Una volta maggiorenne poi la ragazza aveva deciso di lasciare la comunità per andare a vivere, probabilmente, a casa di amici. Fino a quando ieri non si è ritrovata nuovamente di fronte a suo padre dopo tanto tempo.

Probabilmente il padre della ragazza ha ragione, dev'essere davvero una ribelle. Ma "ribelle" è una bella parola. La maggior parte delle volte viene usata per indicare atti di coraggio che hanno lo scopo di conquistare sane libertà. Questa ragazza viveva in un ambiente familiare dove nessuno la difendeva da un uomo che la picchiava e voleva per lei ciò che lei non desiderava per se stessa, decidendo quindi di non piegarsi ad accettare dei diktat senza senso. Di sicuro è una coraggiosa ribelle.

(immagine da www.mo24.it)

Fabio Brambilla Pisoni


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Scritto da Fabio Brambilla Pisoni

Giornalista di InfoOggi

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