Padova, indagati i genitori della ragazza che rifiutò la chemioterapia
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PADOVA, 27 APRILE – Omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento, questo il capo d’accusa per i genitori di Elena Bottaro, la diciottenne deceduta nell’agosto 2016 in seguito al rifiuto di sottoporsi alla chemioterapia.[MORE]
La Procura, in un comunicato rilasciato dal procuratore capo Matteo Stuccilli, ha dichiarato che i genitori hanno violato l’obbligo di tutela connesso alla potestà genitoriale, opponendosi sin dai primi momenti alla chemio ed “ingenerando nella figlia una falsa rappresentazione della realtà”.
La coppia aveva infatti persuaso la giovane che la patologia da cui era affetta (leucemia linfoblastica acuta), potesse essere curata con rimedi alternativi alla canonica chemioterapia, adducendo ragioni prive di qualsiasi fondamento scientifico.
La ragazza era dunque stata convinta che la terapia non solo non fosse necessaria, ma finanche nociva, nonostante i medici avessero dichiarato che la cura avrebbe potuto avere un discreto margine di riuscita.
Quello di Elena Bottaro, purtroppo, è solo l'ultimo di una lunga serie di casi in cui i pazienti, o chi ha la loro tutela, scelgono di sottrarsi alle terapie affidandosi a rimedi alternativi, e si inserisce in un solco che continua preoccupantemente ad essere scavato: quello della diffidenza verso la medicina tradizionale.
Paolo Fernandes
Foto: associazionenazionaleforense.it