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OTRANTO, 20 GIUGNO 2012 – Sarebbero sette i migranti dispersi nel canale di Otranto in seguito al naufragio, avvenuto all'alba di ieri, della piccola imbarcazione su cui viaggiavano, un barchino a motore di cinque metri. Altri quattro migranti che viaggiavano a bordo della stessa imbarcazione sono stati messi in salvo tra le 7 e le 8 di ieri mattina. L'allarme è stato dato ieri mattina alle 6.30 da una nave in transito, che ha segnalato la presenza di tre persone in mare. All'arrivo della motovedetta della Guardia Costiera, due dei tre uomini erano stati messi in salvo da un peschereccio che si trovava nella zona. Un altro è stato salvato dalla stessa Guardia Costiera, mentre, dopo un'oretta, la Capitaneria di porto di Gallipoli ha messo in salvo anche un quarto uomo.
Dai racconti dei quattro superstiti (due libici, un afghano e un tunisino), l'imbarcazione avrebbe cominciato ad imbarcare acqua a poche miglia dalla costa, affondando velocemente. Stando a quanto è stato ricostruito fino a questo momento e a quanto riportato dalle agenzie, non è ancora chiaro se i migranti siano partiti dalle coste greche oppure da quelle nordafricane, né se il viaggio sia o meno cominciato a bordo della piccola imbarcazione affondata ieri mattina. Non si esclude l'ipotesi che il viaggio sia cominciato su un barcone più grande, come spesso accade, e che i migranti siano stati poi trasferiti sulla piccola imbarcazione a motore per raggiungere la costa senza essere avvistati.[MORE]
Dai rilievi effettuati dagli inquirenti, le condizioni del mare nella notte e in mattinata risultavano buone, così come la visibilità, quindi si tende ad escludere che l'imbarcazione sia affondata a causa delle onde, mentre si ipotizza che il naufragio sia avvenuto o a causa di una manovra sbagliata, oppure per il peso eccessivo che trasportava. Non si ha ancora notizia dei sette dispersi. Le operazioni di ricerca, coordinate dalla Guardia Costiera ed effettuate con le motovedette della Capitaneria di Porto oltre che con mezzi aerei della Marina Militare e delle Fiamme Gialle, sono sono proseguite per tutta la giornata di ieri e per tutta la notte, e proseguono anche in queste ore.
«La notizia del tragico naufragio di questa mattina nel Canale d’Otranto – ha dichiarato ieri il governatore pugliese Nichi Vendola - suscita rabbia e dolore. Intendo esprimere alle famiglie dei sette migranti la solidarietà e la vicinanza mia e dell’intera comunità pugliese. Credo che sia venuto il tempo di avviare una riflessione profonda su un tema che segnerà il futuro della storia umana. Non si può immaginare di governare i flussi migratori e la loro dimensione crescente con lo sguardo rivolto verso la repressione, come se si trattasse di un gigantesco problema di ordine pubblico».
Serena Casu
(foto Agi)