Otello di Giuseppe Verdi, grandi emozioni al Teatro Politeama di Catanzaro
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
Catanzaro, 6 Maggio - Undici minuti di applausi ricambiano lo sforzo sostenuto dalla Fondazione Politeama di Catanzaro per allestire, ieri sera, l'unica opera lirica rappresentata quest'anno in Calabria. Non un'opera qualsiasi, bensì l'Otello di Arrigo Boito e musica di Giuseppe Verdi, un'opera di estrema forza, poco rappresentata per la difficoltà, ancora attuale in una società in cui è vivo il pericolo che un'anima nobile possa farsi sedurre da una malvagia fino a decadere interiormente.
"A noi le sfide ci piacciono difficili. Per lavorare sulla qualità abbiamo pensato che la vera star è l'opera, l'Otello. Ci siamo concentrati, quindi, nel trovare grandi voci, affermati nei migliori teatri italiani ed esteri, che non sono ancora star ma presto lo potranno diventare. Ci siamo concentrati sul più giovane direttore di Conservatorio d'Italia, Filippo Arlia, e sull'Orchestra Filarmonica della Calabria da lui diretta, la direzione dell'opera abbiamo voluta assegnarla ad uno dei migliori registi italiani, Luciano Cannito. Ci sono tutti gli ingredienti per uno spettacolo coinvolgente che, mi auguro, possa soddisfare il palato di tutti gli appassionati", ha sostenuto il raggiante Sovrintendente del Teatro Politeama Gianvito Casadonte nel presentare l'opera.
A giudicare dai tanti applausi a scena aperta, dalla standing ovation per il cast artistico, per il direttore e la sua orchestra, per il regista e dall'ovazione per Desdemona e Otello, il palato del numerosissimo pubblico, che ha gremito fino al sold out il teatro, è stato ampiamente soddisfatto da questo dramma lirico che ha fedelmente rispettato la tradizione.
"Gelosia, amore, odio, paura ma anche l'ossequio a norma di comportamento imposte dalla società. Otello, generale al servizio di Venezia, grazie alle sue gloriose imprese ottiene l'amore e la mano di Desdemona, figlia del senatore Brabanzio, ma si lascia poi convincere dalle perfidie mene dell'alfiere Jago dell'infedeltà della sposa e la uccide, togliendosi a sua volta la vita quando ne scopre l'innocenza".
La scena fissa sui due lati presentava un grande schermo sul fondo su cui scorrevano immagini raffiguranti dapprima l'esterno del castello, il mare nel primo atto e il giardino nel secondo, e successivamente l'interno, una sala nel terzo e la camera di Desdemona nel quarto. Le immagini del mare in tempesta con la nave di Otello in balia delle onde e il potente accordo a piena orchestra hanno permesso un suggestivo impatto del pubblico con l'inizio dell'opera.
Grande successo per Otello, il tenore Leonardo Gramegna, il più applaudito. Con un timbro chiaro e potente e grande capacità interpretativa ha espresso l'animo nobile, lo spirito eroico ma, anche, la fragilità nella vita sentimentale del Generale. Nel brano 'Dio mi potevi scagliar' molto bravo ad esprimere tutto il suo tormento. Nella scena finale strappa l'applauso a scena ancora aperta.
Molto apprezzata Desdemona, il soprano italo-americano Joanna Parisi, che è riuscita ad emozionare con grande eleganza, interpretando la purezza, la dolcezza, la bontà, la fedeltà ma, anche, la rassegnazione al potere di Otello. Più volte applaudita a scena aperta, ha suscitato particolare emozione nell' Ave Maria e ha dimostrato un delicato lirismo nella 'Canzone del salice'.
Il Jago del baritono serbo Dragutin Matic è perfido e maligno, accecato dall'invidia e dalla gelosia approfitta dell'animo nobile di Otello influenzandolo a tal punto da condurlo ad uccidere il suo amore e ad uccidersi. Molto bravo nel 'Credo in un Dio crudel' in cui si compiace di essere stato creato crudele.
Molto bravi ed efficaci anche Cassio, il Tenore calabrese Alessandro D'Acrissa, Emilia, il Mezzosoprano Lorena Zaccaria, Lodovico, il Basso Stanislav Chernenkov, Roderigo, il Tenore Guido Bernoni, Montano, il Basso Gabriele D'Orazio, l'araldo, Salvatore Pio Grasso e i fanciulli, un gruppo di bambini catanzaresi fortemente voluti dal regista Cannito .
Applauditi a lungo il Maestro Filippo Arlia, impeccabile nella direzione musicale, l'Orchestra Filarmonica della Calabria, il Coro Lirico Siciliano e il Direttore del Coro Francesco Costa. La sintonia buca-palcoscenico è stata perfetta, riuscendo a creare un flusso emozionale continuo. [MORE]
Infine tutti gli applausi sono stati per lui, il regista Luciano Cannito che, visibilmente emozionato, ha voluto condividere la sua gioia con un lungo e forte abbraccio al Sovrintendente Casadonte.
Si è conclusa con una serata indimenticabile, ricca di emozioni, una stagione che ha dato tante soddisfazioni, nonostante il periodo di ristrettezze economiche. La città deve essere grata alla Fondazione Politeama per il ruolo che sta svolgendo nella valorizzazione delle eccellenze artistiche calabresi e per essere riuscita a rendere il Teatro Politeama un punto di riferimento culturale per tutta la Calabria.
Saverio Fontana
Foto di Antonio Raffaele