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CATANZARO, 14 MAGGIO 2015 - Tanto tuonò che piovve! Si può riassumere con questo adagio il disastro che proprio in questi giorni sta travolgendo la sanità catanzarese.
Le inaspettate dichiarazioni con cui il governatore Oliverio ha annunciato la progettazione di un nuovo ospedale a Cosenza hanno, legittimamente, lasciato ipotizzare che non si farà più quello di Catanzaro. [MORE]
Se così fosse sarebbe una notizia brutale e devastante. Ma, a questo punto, è proprio il Presidente della Regione che ha il dovere di chiarire i termini della faccenda, e cioè se la sua replica al sindaco Abramo in cui testualmente dice che nell’area di Germaneto “in tempi rapidissimi perseguiamo l’obiettivo di realizzare un nuovo, moderno e avanzato Polo Ospedaliero” significhi che lì sarà realizzato il nuovo ospedale del capoluogo o semplicemente che si adegueranno le strutture esistenti ora in capo all’Università.
La chiarezza adesso si impone. Ridurre la politica al piccolo cabotaggio linguistico politichese che dice tutto e il suo contrario non serve a nessuno.
La domanda è: si realizzerà il nuovo ospedale di Catanzaro? Sì o no? Saranno rispettati i programmi già definiti mediante pianificazione della Protezione Civile, con individuazione dell’area e dei finanziamenti all’epoca garantiti?
Qui non si tratta di un derby calcistico Catanzaro-Cosenza. Saremmo ben felici se ogni area della Calabria fosse dotata di presidi ospedalieri all’avanguardia. Il punto è capire se un’opera già abbondantemente programmata, qual è il nuovo ospedale del capoluogo, è stata cancellata ex abrupto dall’agenda politica o se l’opera medesima si realizzerà.
Non vorremmo dover dire – come abbiamo presagito nella bizzarra composizione del tavolo “paritetico” sull’integrazione ospedaliera – che ancora una volta, nostro malgrado, avevamo visto lungo lanciando allarmi come sempre rimasti inascoltati. Ancora una volta siamo costretti a leggere note di disappunto in cui si annunciano iniziative che non arriveranno mai. Ancora una volta siamo costretti a sorbirci pianti inutili in comunicati inutili che non seguono alcuna strategia politica. Ancora una volta registriamo la totale assenza della classe dirigente e politica locale.
Al nostro Sindaco vorremmo dire che il problema non è oggi Oliverio come ieri è stato Scopelliti e domani sarà qualcun altro. La criticità risiede tutta nella scarsissima discussione politica in atto a Catanzaro, a destra come a sinistra, con l’isolamento della città dalla politica regionale e nazionale: la marginalizzazione che si subisce persino con le visite istituzionali, dirottate sullo Stretto anziché nella città capoluogo, sono solo un piccolo ma significativo segno di quanto andiamo dicendo. Al pari di tante altre denunce che vanamente facciamo da anni circa il mancato riconoscimento di ruoli e funzioni spettanti ad un capoluogo. E così mentre a Palazzo De Nobili ci si avvinghia soddisfatti su piccole cosucce, altri discutono di grandi progetti, si relazionano con il potere romano, stringono rapporti con le segreterie ministeriali, per poi ottenere uffici, enti, opportunità, leggi speciali, finanziamenti, metropolitane, ospedali, infrastrutture. Nel frattempo noi non siamo nemmeno in grado di realizzare una tribunetta allo stadio!
In conclusione, mentre sul nuovo ospedale attendiamo dal governatore Oliverio una risposta che sia un inequivocabile sì sì, no no, non possiamo sorvolare sull’enorme deficit politico che imbalsama Catanzaro e che non dà al capoluogo una visione d’insieme sul suo essere e sul suo divenire. Questa è la vera criticità cittadina. Tutto il resto, sono le ovvie conseguenze.
Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore”