Operazione a Catanzaro: confisca milionaria per imprenditore legato alla 'Ndrangheta
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Sottotitolo: la Dia colpisce il vertice di un'associazione criminale: beni per un milione di euro sottratti alla malavita.
La lotta contro la 'ndrangheta ha registrato un altro successo significativo: beni per un milione di euro sono stati confiscati da parte della Direzione investigativa antimafia (Dia) a un imprenditore di Catanzaro, ritenuto al vertice di un'associazione criminale 'ndranghetista. L'operazione prende di mira le attività illecite che si estendono sotto l'ombra delle locali di Cutro e Isola Capo Rizzuto, con l'epicentro dell'azione criminale nei comuni di Vallefiorita, Amaroni e Squillace.
Il provvedimento di confisca, ratificato dal Tribunale di Catanzaro e reso irrevocabile dalla Suprema Corte di Cassazione, emerge da un accurato lavoro di indagine patrimoniale condotto dal Centro operativo di Catanzaro della Dia. Le investigazioni hanno evidenziato una notevole discrepanza tra i beni posseduti dall'imprenditore, Luciano Babbino, e i redditi ufficialmente dichiarati.
Nell'elenco dei beni sottratti al controllo dell'imprenditore figurano: un intero complesso aziendale, comprendente due società attive nel settore della ristorazione e nella tinteggiatura e posa di vetri, una associazione culturale, oltre a 10 immobili, un motociclo, una autovettura e vari rapporti bancari e disponibilità finanziarie.
L'indagine, denominata "Scolacium", ha visto i Carabinieri e la Dda di Catanzaro lavorare in stretta sinergia, portando, il 22 febbraio, a 22 arresti, di cui 19 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, tra cui lo stesso Babbino.
Questi beni erano stati in precedenza sequestrati in seguito ad un'altra operazione antimafia, che ha visto l'imprenditore condannato in primo grado a 12 anni di reclusione. L'inchiesta "Scolacium" ha colpito al cuore le cosche 'ndranghetiste operative nel territorio di Vallefiorita, Squillace e Girifalco, svelando le dinamiche criminali e le attività illecite che includono estorsioni a imprenditori del settore edile, boschivo, eolico e il traffico di stupefacenti.
L'azione della Dia e della Dda è un messaggio chiaro e deciso contro la criminalità organizzata: non ci sarà tregua nella lotta contro il potere corruttivo e soffocante della 'ndrangheta, un impegno continuo per garantire sicurezza e legalità sul territorio nazionale. (Ansa)