Operazione Calipso: coca alla mafia pugliese, collegamenti con la cosca Megna di Papanice
Cronaca Puglia

Operazione Calipso: coca alla mafia pugliese, collegamenti con la cosca Megna di Papanice

venerdì 1 ottobre, 2010

BRINDISI - La cosca Megna di Papanice sarebbe un canale di approvigionamento di cocaina per il clan ‘Vitale’ di Mesagne (Brindisi), sodalizio criminale di spicco all’interno della Sacra corona unita (Scu), diretta emanazione del capo storico Pino Rogoli e che, secondo gli inquirenti pugliesi, svolge un ruolo centrale nel traffico di sostanze stupefacenti attraverso un’articolata rete di spaccio in Puglia ed in Emilia Romagna.[MORE]

I contatti ed i traffici tra la ’ndrina crotonese e la cosca pugliese sono emersi nell’operazione ‘Calipso’ condotta dalla Distrettuale antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce ed eseguita all’alba della giornata di mercoledì 29 settembre dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Brindisi, che hanno arrestato otto persone tra la Puglia e l’Albania sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce nei confronti di undici indagati (tre – da tempo irreperibili – sono ancora ricercati) per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso, ma anche alla gestione del gioco d’azzardo.

Durante la conferenza stampa per illustrare l’operazione, tenutasi nella sede del comando provinciale di Brindisi dei Carabinieri, gli inquirenti non hanno fornito ulteriori particolari circa il coinvolgimento della cosca Megna, ma si sono limitati ad aggiungere che un secondo canale di approvigionamento della sostanza stupefacente era stato stabilito con il Piemonte e l’area del torinese in particolare.

Inoltre gli investigatori hanno riferito di aver accertato l’esistenza di rapporti tra soggetti di spicco della Scu ed esponenti di primo piano della ’ndrangheta calabrese, attraverso la ricostruzione della vicenda di un debito vantato da soggetti calabresi nei confronti di un familiare di Antonio Vitale (il capo della cosca attualmente detenuto) di cui si sarebbe fatto carico Daniele Vicientino che insieme ad Ercole Penna avrebbe riorganizzato il sodalizio criminale dopo l’arresto di Vitale, estendendone l’influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica.

Uno degli arrestati, Albino Prudentino, storico boss del contrabbando di sigarette legato alla Scu, è stato fermato in Albania anche grazie alla collaborazione della polizia italiana e dei servizi segreti albanesi.

Oggi avrebbe inaugurato un casinò nella città di Valona.
 

(di Angela De Lorenzo, ilcrotonese.it)
 


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