Onda: occuparono la Statale, 19 studenti rischiano 15 anni di carcere per devastazione e saccheggio
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MILANO, 26 MARZO 2014 - È il dicembre del 2008 quando il movimento degli studenti universitari dell’Onda, o Onda Anomala, occupa l’Università Statale di Milano. Un atto consequenziale ai provvedimenti approvati dall’allora governo Berlusconi che riducevano in maniera sostanziale il fondo di finanziamento ordinario per le università statali.
A sei anni di distanza, quest’oggi, il pubblico ministero Luigi Orsi, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini attraverso il quale 19 studenti, appartenenti pe l’appunto all’Onda, vengono accusati, oltre che del reato di violenza privata e di interruzione di pubblico servizio, anche del reato di devastazione e saccheggio. Un reato quest’ultimo che prevede una pena da 8 a 15 anni di reclusione.
Secondo le indagini portate avanti dalla Procura di Milano, gli studenti avrebbero infatti sottratto dalla mensa e dal bar dell’ateneo un «ingente quantitativo di derrate alimentari» danneggiando anche alcuni locali dell’edificio.
Tale notifica di accusa non riscontra precedenti simili e anche per tale ragione desta parecchio stupore nel mondo universitario, come anche si evince dalla dichiarazioni di uno dei legali difensori degli studenti accusati, l’avvocato Mauro Straini: «L’accusa sembra sovradimensionata. Non si è mai vista un’accusa di devastazione per aver passato una notte in Università. La devastazione – ha spiegato Straini – è un reato contro l’ordine pubblico e qui non parliamo di un’occupazione militare ma stiamo parlando di un’occupazione studentesca».[MORE]
Di opposto parere è la Procura, secondo la quale i 19 studenti dell’Onda «rispetto all’occupazione pacifica iniziata il 2 dicembre» avrebbero successivamente portato a termine, nella fattispecie dal 10 al 13 dicembre, una «pluralità di atti aggressivi e pericolosi per se stessi e per altri, col fine evidente di occupare, danneggiare, depredare, di assumere il controllo della sede universitaria, compromettendo l’ordine pubblico, fuori dalle ipotesi previste dall’articolo 285». Esclusione questa non indifferente, ma che di certo non consola, considerato che se fosse stato previsto anche l’art. 285 (devastazione, saccheggio o strage con lo scopo di attendere alla sicurezza dello Stato) gli studenti avrebbero rischiato l’ergastolo.
(Immagine da milano.corriere.it)
Giovanni Maria Elia