Omicidio Yara Gambirasio, Massimo Bossetti condannato all'ergastolo
Cronaca Lombardia

Omicidio Yara Gambirasio, Massimo Bossetti condannato all'ergastolo

venerdì 1 luglio, 2016

BERGAMO, 1 LUGLIO 2016 - Massimo Bossetti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Dopo oltre dieci ore di camera di consiglio, alle 20.30 di questa sera, la Corte d’Assise di Bergamo torna in aula e rende pubblico il verdetto. Bossetti, che è in carcere da due anni viene riconosciuto colpevole in primo grado dell'omicidio della tredicenne scomparsa fuori dalla palestra di Brembate Sopra il 26 novembre 2010 e trovata morta  tre mesi dopo nei pressi di un campo abbandonato di Chignolo d'Isola.[MORE]

Al muratore di Mapello, i giudici hanno tolto la potestà genitoriale sui suoi tre figli mentre ha ricevuto piena assoluzione riguardo l'accusa di calunnia a danno di un collega di lavoro verso il quale l'imputato avrebbe cercato di indirizzare sospetti per depistare le indagini.

"Sarò uno stupido, sarò un cretino, sarò un ignorantone ma non sono un assassino: questo deve essere chiaro a tutti e quello che mi viene attribuito è vergognoso, molto vergognoso", aveva dichiarato Massimo Bossetti ai giudici prima dell'inizio della camera di consiglio.

Il muratore, unico imputato nel processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, aveva anche aggiunto: "E' impossibile, molto difficile assolvere Massimo Bossetti, ma se mi condannerete sarà il più grave errore del secolo''. Poi, in lacrime aveva implorato la Corte: "Datemi la possibilità di fare questa verifica, ripetete l'esame sul Dna, perché quel Dna trovato non è il mio".

Alla lettura della sentenza, l'imputato ha ascoltato il verdetto rimanendo impassibile. Successivamente, ai suoi avvocati ha detto: "E' una mazzatta grossissima, avevo fiducia nella giustizia".

"Siamo arrivati a metà strada nel senso che questa è una sentenza di primo grado, è stata un'inchiesta difficile e la collega Ruggeri è stata fantastica". Ha così commentato il procuratore di Bergamo Massimo Meroni, il quale ha poi specificato: "La prova del Dna è stata decisiva".

La madre della vittima, invece, ha esternato il suo pensiero attraverso i legali difensori: "Ora sappiamo chi è stato, anche se siamo consapevoli che Yara non ce la riporterà indietro nessuno".

 Luigi Cacciatori

Immagine da italianera.com

 

 

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.