Omicidio Lidia Macchi "Le perizie"
Cronaca Lombardia

Omicidio Lidia Macchi "Le perizie"

lunedì 11 dicembre, 2017

Omicidio di Lidia Macchi. Le perizie dicono che l'assassino non è Stefano Binda.
VARESE 11 DICEMBRE - Non c'è alcuna corrispondenza tra il Dna di Stefano Binda, indiziato per l'omicidio
di Lidia Macchi e i reperti in possesso oggi dagli inquirenti Le indagini scientifiche non hanno fornito alcun nuovo elemento alle indagini sull'omicidio di Lidia Macchi e il processo potrebbe slittare ancora per al 2018 inoltrato per avere una sentenza.  
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Stando alle indiscrezioni, le indagini scientifiche eseguiti sui vetrini con campioni istologici appartenenti a Lidia Macchi, la giovane studentessa varesina di 20 anni uccisa nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1987, non avrebbero dato nessun esito. O meglio un esito l'avrebbero dato: nessuna corrispondenza con Stefano Binda, 50 anni, di Brebbia, ex compagno di liceo di Lidia al Cairoli di Varese, arrestato il 15 gennaio 2016 con l'accusa di aver ucciso la ventenne con 29 coltellate.

Le analisi effettuate sui vetrini di materiale istologico, conservato, in pessime condizioni pressol'Istituto di Medicina Legale di Varese, come rammenta il pm Gualdi, che sostiene l'accusa, hanno evidenziato che non ci sarebbero tracce del DNA di Binda.

Lidia ebbe il suo primo rapporto sessuale tra i 10 e i 15 minuti prima di essere uccisa. Attraverso eventuali tracce di sperma si è cercato il confronto. Ma, anche a causa del tempo e dello stato di conservazione dei reperti (alcuni dei quali trovati addirittura nelle ante di armadi non refrigerati e non protetti) tutto è stato vano.

La salma di Lidia fu riesumata oltre un anno fa quale estremo tentativo di trovare tracce relative all'assassino. I genetisti hanno isolato sei concrezioni pilifere. Sprovviste, però, del bulbo. Una completa estrazione del Dna a questa stregua sarebbe dunque impossibile.

Nessun raffronto certo con il Dna fornito spontaneamente da Binda due volte, al massimo un confronto. Un confronto che, statistiche alla mano, potrebbe fornire quale esito una corrispondenza con circa il 10% della popolazione, cioè qualche milione di persone. In sintesi anche qui non ci sarebbe nulla di definitivo e nulla di scientifico.

È chiaro che bisognerà attendere il completamento degli accertamenti, anche se al momento non
sarebbe emersa nessuna corrispondenza. Nessun esame scientifico avrebbe dato prove certe. La sentenza, intanto, potrebbe allontanarsi ulteriormente.

Gianluigi Grillo


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