Omicidio Ashley Olsen, arrestato il presunto assassino: "Non volevo ucciderla"
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FIRENZE, 14 GENNAIO 2016 - Svolta nelle indagini dell'omicidio di Ashley Olsen, la trentacinquenne americana trovata morta lo scorso sabato, all'interno del proprio appartamento in via Santa Monaca a Firenze. Il presunto responsabile della morte di Ashley, la quale lavorava come organizzatrice di eventi, è stato fermato ed interrogato per svariate ore e, al termine dei colloqui, avrebbe confessato l'omicidio, ma avrebbe affermato di "non aver avuto l'intenzione di uccidere". Si tratterebbe di un senegalese ventisettenne, sprovvisto del permesso di soggiorno.
La causa del decesso della statunitense sarebbe riconducibile allo strangolamento, avvenuto non a mani nude e senza alcuna resistenza da parte della vittima, secondo quanto appreso dai risultati dell'autopsia. A rinvenire il corpo esanime di Ashley, il suo fidanzato, sabato mattina dopo che per alcuni giorni, a seguito di un diverbio, i giovani non avevano avuto contatti né visivi né telefonici.
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Ad incastrare il senegalese, invece, sarebbero state alcune immagini recuperate dalle telecamere di sicurezza poste nelle immediate vicinanze dell'abitazione di Ashley ed alcune testimonianze, secondo le quali, la statunitense ed il suo presunto assassino, sarebbero stati visti nella notte tra giovedì e venerdì, uscire insieme dal locale Montecarla. L'uomo è stato arrestato nella notte di mercoledì 13 gennaio ed avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver avuto un rapporto consensuale con la giovane e, al termine dell'atto, Ashley lo avrebbe voluto mandare via da casa in modo brusco. Sarebbe nata una colluttazione e il presunto aggressore avrebbe spinto la donna la quale, avrebbe battuto violentemente la testa contro il muro ed avrebbe riportato un trauma cranico. I segni dello strangolamento, invece, sarebbero riconducibili, a detta del senegalese, al tentativo di rialzare la donna. Un altro elemento che avrebbe condotto gli inquirenti all’arresto dell’uomo, è il telefono della donna, scomparso dal luogo del delitto e che il presunto autore del crimine, aveva portato via e nel quale aveva inserito la sua sim card.
Giuseppe Creazzo, Procuratore Capo di Firenze, nel corso della conferenza stampa tenutasi nella giornata odierna, avrebbe smentito l'ipotesi del gioco erotico finito male, su cui molti media avrebbero scritto nei giorni scorsi ed avrebbe affermato quanto segue: "Le due fratture al cranio e altre lesioni avrebbero procurato la morte della donna. L'omicidio ha avuto sia un'azione contundente, sia un'azione di strangolamento. Abbiamo elementi per pensare - ha sottolineato Creazzo - che i due avessero assunto sostanze che non li rendevano lucidi, alcol di sicuro, forse altro".
Luigi Cacciatori
Immagine da ilpopolano.com