Ombrina Mare: il progetto petrolifero che spaventa il Wwf
Cronaca Abruzzo

Ombrina Mare: il progetto petrolifero che spaventa il Wwf

giovedì 21 marzo, 2013

PESCARA, 21 MARZO 2013 – Il Wwf presenta i numeri astronomici sul progetto petrolifero Ombrina Mare, un palazzo di 10 piani che si affaccerebbe nel mare Adriatico per una dimensione di 35x24 metri e un altezza di 43,50 metri di altezza sul livello marino. I dati mostrati dall’associazione ambientalista farebbero pensare ad un vero e proprio disastro naturale prodotto da questa piattaforma che si troverebbe a solo sei chilometri dalla Costa dei Trabocchi, la tratta adriatica, famosa per la sua bellezza, che percorre i comuni della provincia di Chieti da Francavilla al Mare a San Salvo.

Secondo i dati raccolti dal Wwf, grazie ai documenti del Medoilgas presentati in una conferenza stampa a Pescara, il grande colosso per l’estrazione di idrocarburi sarebbe collegato a 4-6 pozzi di estrazione, perforati in un periodo che varia dai 6 ai 9 mesi, producendo in totale oltre 14 mila tonnellate di rifiuti (principalmente fanghi di perforazione). [MORE]

Ma non c’è solo la piattaforma; infatti, questa, sarà affianca da un immensa nave lunga 320 metri – più grande dello stadio del Pescara – che si posizionerà a dieci chilometri dalla costa in questione. Questa imbarcazione, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), sarà destinata alle operazioni di separazione dell’olio dal gas, dissalazione e processo di desolforazione di gas, in sostanza i tre processi di raffinazione.

Questo gioiellino della raffineria, in aggiunta alla piattaforma, per gli ambientalisti produrrebbe «8.470,23 tonnellate di metano, che ha un potenziale clima-alterante superiore 25 volte rispetto all’anidride carbonica; 915,795 tonnellate di Idrocarburi pesanti e Composti Organici del Carbonio (VOC); 1.615,025 tonnellate di ossido di carbonio; 884,975 tonnellate di ossidi di azoto; 473,20 tonnellate di ossidi di zolfo; 912,50 kg di polveri. In caso di emergenza è prevista l’emissione 50,740 tonnellate all’ora di fumi di combustione di gas acido» nell’arco di tempo di 26 anni per i quali sono previsti i lavori, di cui i primi 6-9 mesi destinati alla perforazione, come già accennato, e glia altri 25 anni destinati alla raffineria in uso nella nave.

Erica Benedettelli

[immagine da http://www.notiziedabruzzo.it]


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