Olio di oliva spacciato per extravergine: indagate per frode sette aziende
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TORINO, 10 NOVEMBRE 2015 - Frode in commercio. E’ questo il reato contestato dal pm Raffaele Guariniello, della procura di Torino, ai rappresentanti legali di una decina di aziende, tra cui alcune molto note, del settore. I laboratori delle agenzie delle dogane, esaminando campioni prelevati fra i prodotti in vendita dai carabinieri del Nas, hanno verificato casi in cui l'olio, a differenza di quanto indicato, non era extravergine. [MORE]
L'olio, di categoria inferiore, veniva proposto agli acquirenti come se fosse il vero «oro verde», a un prezzo superiore anche del 30/40%.
Sul registro degli indagati sarebbero finiti anche i nomi dei responsabili legali di sette note aziende nazionali: Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Coricelli, Sasso, Primadonna (nella versione confezionata per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin). Tuttavia, il capo della procura di Torino, Armando Spataro, con un comunicato ufficiale diffuso a poche ore dall'irruzione sul web della notizia sull'esistenza dell'inchiesta, ha precisato che bisognerà «verificare la competenza territoriale».
L’inchiesta è scattata nel giugno del 2015 a seguito di una segnalazione trasmessa a Palazzo di Giustizia da una rivista specializzata, «Il Test», che lo scorso maggio aveva dedicato un servizio all'argomento.
Il direttore del periodico, Riccardo Quintilli, ha spiegato: «Il 2014 è stato un anno orribile per la produzione di olio. E così siamo andati a vedere se qualche azienda aveva ceduto alla tentazione di comperarlo da altre parti. Ben 9 delle 20 bottiglie che avevamo fatto esaminare dal laboratorio di Roma delle Dogane erano state bocciate». «Un olio –ha aggiunto- per essere extravergine deve rispettare i parametri chimici previsti dalla normativa e superare il 'panel test', obbligatorio dal 1991, ovvero non riportare alcun difetto organolettico».
«Non è un problema di salute – ha precisato Quintilli - ma di correttezza nei confronti dei consumatori. Oltre che di prezzo».
Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, informato della vicenda, ha commentato: «Da mesi abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014, il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. Seguiamo con attenzione l'evoluzione delle indagini della Procura di Torino, perché è fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell'olio d'oliva italiano».
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica