Obama: "necessità di trovare un accordo per ridurre il deficit" ma i repubblicani si negano
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WASHINGTON, 22 NOVEMBRE 2011 – “Se fallisce l’Italia falisce l’Europa, e se fallisce l’Europa agli Stati Uniti non rimane certo una lunga vita” queste le parole pronunciate lo scorso sabato da Roberto Saviano a Zuccotti Park, simbolo del movimento Occupy Wall Street. Poi il calo della borsa, da Piazza Affari fino a Wall Street e il discorso di Obama, che ha annunciato pubblicamente di non poter più contare sui repubblicani per un piano bipartisan che consenta agli Stati Uniti di ridurre il proprio debito. [MORE]
I repubblicani si fanno desiderare e non cedono alla richiesta di Obama sui tagli. Il blocco è arrivato sulle tasse, quando i repubblicani si sono rifutati di far passare l’aumento delle tasse per i più ricchi, in modo da favorire una ridistribuzione del reddito. Il no alle politiche socialiste è arrivato forte e chiaro, anche se Obama promette che per l’anno a venire la classe media non sarà in alcun modo colpita. “Certo non siamo nella situazione della scorsa estate e non stiamo rischiando il default – rassicura Obama in conferenza stampa – ma dobbiamo assolutamente trovare un accordo per tagliare il debito”.
Dalla parte di Obama anche il suo potere di veto: il presidente fa sapere che non esiterà ad utilizzarlo nel caso in cui i reppublicani tentino nuovamente di bloccare i tagli automatici. Obama ha poi concluso con queste parole: “i cittadini americani stanno facendo tanto, stanno lavorando duro e si aspettano che Washington faccia lo stesso”.
Cecilia Andrea Bacci