Nuove BR, in appello 13 condanne,assolto un imputato condannato in primo grado
Cronaca Lombardia

Nuove BR, in appello 13 condanne,assolto un imputato condannato in primo grado

giovedì 24 giugno, 2010

MILANO - La prima Corte di Assise di Appello di Milano in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha emesso 13 condanne, fino a 14 anni e sette mesi di reclusione, nei confronti di presunti appartenenti alle cosidette 'Nuove br', del Partito comunista politico militare. La Corte ha assolto un imputato, condannato in primo grado. In particolare, la corte ha condannato a 14 anni e 7 mesi Davide Bortolato e Claudio Latino, rispettivamente leader delle cellule padovana e milanese, riducendo parzialmente la condanna a loro inflitta in primo grado di 15 anni. E' stato assolto, invece, perche' il fatto non costituisce reato Federico Salotto, che in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi. Per Vincenzo Sisi, ritenuto leader della cellula torinese, la condanna e' di 13 anni e 5 mesi, rispetto ai 13 anni e 10 mesi del primo grado.[MORE]

Diminuite le pene anche per Bruno Ghirardi (da 11 anni e un mese a 10 anni e 10 mesi), per Massimiliano Toschi (da 10 anni e 11 mesi a 10 anni 8 mesi) e per Massimiliano Gaeta (da 8 anni e 3 mesi a 8 anni). Le accuse a vario titolo per gli imputati, arrestati nel 2007 con l'operazione 'Tramonto' della Dda di Milano, sono di associazione sovversiva con finalita' terroristiche, banda armata e detenzione di armi. Secondo l'accusa, il gruppo che si rifaceva alla 'Seconda posizione' delle brigate rosse aveva in programma attentati contro diversi obiettivi, tra cui il giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino.

LEGALE, SENTENZA DA BATTAGLIA POLITICA - ''Queste sono sentenze di un processo che fa parte di una battaglia politica e la corte, anche con questa sentenza, ha dimostrato di essere dalla parte del potere''. Lo ha affermato l'avvocato Giuseppe Pelazza, difensore di molti imputati del processo milanese di appello alle cosiddette 'nuove br', che si e' concluso oggi con una parziale riduzione di alcune condanne rispetto al primo grado e con una assoluzione.

''La corte d'appello, come era gia' successo in primo grado - ha spiegato il legale - con questa decisione si pone dalla parte del potere e contro chi lo contesta''. In questo processo, ha proseguito l'avvocato, ''che e' un momento di battaglia contro, si danno 14 anni e 7 mesi a chi e' imputato, ma non ha attentato alla vita di nessuno''.
(Ansa)
 


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