Norah Jones, aspettando l'alba ("Sunrise") del suo nuovo lavoro
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MILANO, 27 FEBBRAIO 2012- "Sunrise, sunrise, Looks like mornin' in your eyes", così canta Norah Jones nell'incipit di una delle sue canzoni più note. Tuttavia, più che somigliare al mattino nei suoi occhi, è la voce di Norah Jones ad avere i colori di un'alba. Infatti, la sua voce calda, coinvolgente, sensuale, vellutata, sembra proprio essere l'essenza di quel particolare momento di passaggio che, dalla notte, accompagna all'inizio di un nuovo giorno.
E' ciò che suscita la voce della Jones che, muovendosi in punta di piedi nel buio della notte, s'insinua delicatamente dentro, per poi scaldare le pieghe più intime dell'anima in un crescendo, così come avviene con il sole quando sorge, per poi tornare a riprenderci per mano ed invitarci ad andare via con lei nella notte, attraverso "Come Away With Me", che dà il titolo all'album che l'ha lanciata nel panorama musicale nel 2001.
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Un esordio di spessore, visto le collaborazioni artistiche che arricchiscono il suddetto album (tra cui Bill Frisell, giusto per citarne uno). Un successo confermato anche dai dati di vendita, con più di 25 milioni di copie andate a ruba. In "Come Away With Me", Norah Jones (figlia ignorata, di Ravi Shankar e della cantate soul Sue Jones, nata il 30 marzo 1979 a New York City e cresciuta a Dallas, nella periferia di Gravepine), riesce a fondere elementi di jazz, soul, country e folk-pop, da cui si origina un unico sound di forte impatto emotivo, in cui è possibile individuare influenze artistiche eccellenti quali Billie Holiday, Nina Simone e Joni Mitchell. In esso si possono ascoltare brani che creano atmosfere magiche come succede con Don't Know Why, Cold Cold Heart, giusto per citarne alcuni.
Ed è questo album che, nel 2003, conduce la Jones a trionfare nella 45esima edizione dei Grammy Awards, olimpo della musica, registrando il record di cinque statuette, comprese 3 delle 4 più importanti: "Canzone dell'anno" ("song of the year"), "Album dell'anno ("Album of the Year") e Miglior artista esordiente ("Best New Artist"), diventando, di fatto, la terza artista nella storia ad ottenere 5 riconoscimenti in un solo anno, insieme a Lauryn Hill (1999) e ad Alicia Keys (2002).
Bisogna aspettare il 2004 per il suo ritorno, con "Feels Like Home", in cui riprendendo la strada intrapresa con "Come Away With Me", l'impreziosisce con i colori e le atmosfere del genere country, riuscendo a replicare il successo del precedente disco registrando, nella prima settimana di uscita, la vendita di 1.920.000 copie in tutto il mondo. Tra i singoli estratti da "Feels Like Home", collaborazioni illustri come quella con Ray Charles, "Here We go Again" (ultima prima che il celebre interprete venisse a mancare). Grazie a "Feels Like Home", nel 2005 la Jones riesce a vincere altri tre Grammy Awards, uno per il primo singolo estratto "Sunrise" e due per la collaborazione con Ray Charles.
Il terzo album, "Not Too Late", esce il 30 gennaio 2007 in tutto il mondo, pubblicato dalla Blue Note Records ed anticipato nelle radio dal singolo, "Thinking About You". Un album in cui Norah, per la prima volta, scrive tutti i brani, caratterizzati da tinte un po' più scure rispetto a quanto fatto in passato. Ancora un altro successo della cantante, che riesce a vendere, anche in questo caso, un grande numero di copie, stimato intorno ai 5 milioni.
Così, un verso della canzone 'Not Too Late', "I've seen people try to change/ And I know it isn't easy" ("Ho visto persone cercare di cambiare, E so che non è facile"), sembra quasi anticipare la voglia di cambiamento di Norah che, nel 2009, muta pelle con "The Fall". Tuttavia, ques'ultimo lavoro non riesce ad emulare i successi precedenti, anche se l'album viene discretamente apprezzato dalla critica. Di questo, forse “I wouldn’t need you”, una dolce e sensuale ballata in pieno stile “USA”, rappresenta il brano migliore in esso contenuto.
"...Featuring", lanciato nel novembre del 2010, rappresenta una sorta di greatest hits, il quale racchiude 18 canzoni che la Jones ha inciso nel corso della sua carriera in duetto con alcune star del panorama musicale mondiale. Tra questi quelli con: Ray Charles, i Foo Fighters, Belle & Sebastian, Willie Nelson, Ryan Adams e altri. Un lavoro fragile, privo di un fil rouge che colleghi tra loro i brani scelti, rendendolo imperfetto e poco fluido.
Ecco perchè, a due anni dalla pubblicazione dell'ultimo album, è atteso con un curiosità l'ultimo progetto discografico della Jones, "Little Broken Hearts”, il cui lancio è previsto per il prossimo 2 maggio, composto da 12 canzoni originali scritte a quattro mani dalla cantautrice e dal musicista/produttore Danger Mouse (aka Brian Burton). Vedremo quale altra pelle Norah Jones indosserà per questo nuovo lavoro e se saprà sorprendere, ancora, con una emozionante alba i suoi estimatori.
Rosy Merola