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ROMA, 9 OTTOBRE 2014 – Ha origini italiane Patrick Modiano, il nuovo Premio Nobel per la Letteratura, annunciato a Stoccolma alle 13. Nella motivazione dei 18 giurati dell’Accademia Reale Svedese, che lo hanno scelto da una rosa di 210 scrittori, si legge: «Per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e svelato la vita reale durante l’Occupazione».
Infatti, gran parte delle opere di questo scrittore e sceneggiatore francese è ambientata durante il secondo conflitto mondiale, nella torbida Parigi occupata dai nazisti, città che Modiano conosce bene, dal momento che è nato nei paraggi come lui stesso confessa in “Pedigree”: «Sono nato il 30 luglio 1945 a Boulogne-Billaincourt, allée Marguerite 11, da un ebreo e da una fiamminga che si erano conosciuti a Parigi durante l’Occupazione».
Romanzo d'esordio del 1968
Ventisette romanzi all’attivo, l’esordio risale al 1968, con “La Place de l’Etoile”; mentre “Rue des boutiques obscures”, del 1978, gli valse il prestigioso Premio Goncourt. In curriculum non solo piccoli grandi capolavori narrativi, come “La ronde de nuit” (1969), “Voyage de Noces” (1990), “Un Cirque Passe” (1992) o l’ultima opera, “L’Herbe des Nuits” (2012), anche sceneggiature - si pensi al film "Nome e cognome: Lucien Lacombe" - e collaborazioni di altra natura - è stato paroliere di Françoise Hardy.[MORE]
In Italia, per Einaudi, sono stati pubblicati “Un pedigree”, “L’orizzonte”, “L’Arcipelago”, “Nel caffè della gioventù perduta”; invece, “Dora Bruder”, è edito da Guanda.
Il giudizio di Dario Fo
Di lui Dario Fo ha detto: «È uno scrittore che ha dimostrato nei suoi temi e nella sua scrittura un coraggio inaudito, perché ha trattato anche cose amare, disperate e soprattutto molte volte non esaltanti. I suoi temi rappresentano il coraggio di andare contro la facile elencazione dei fatti andando in profondità».
Domenico Carelli
(Foto: zone-critique.com)