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NEW YORK, 20 MARZO 2014 – Abu Ghaith, 48 anni, è tra le figure più importanti che verrà interrogata da un tribunale civile di New York, con presunti legami con al-Qaeda. I pubblici ministeri statunitensi lo hanno accusato di essere stato un portavoce e un reclutatore al servizio di al-Qaeda, e di essere a conoscenza degli attentati pianificati contro gli Stati Uniti, accuse smentite dall'imputato nella giornata di ieri. La decisione di Abu Ghaith di presentarsi a testimoniare è arrivata quando il giudice Lewis Kaplan ha stabilito che i giurati non avrebbero ascoltato la testimonianza di Khalid Sheikh Mohammed, colui il quale è accusato di essere la mente degli attentati dell'11 settembre. Mohammed è tenuto in custodia nel carcere di Guantanamo, mentre Ghaith ha fatto sapere che incontrò Mohammed in Afghanistan, ma non si parlò di eventuali attacchi pianificati.
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Ghaith avrebbe anche incontrato Bin Laden e diversi suoi luogotenenti, poche ore dopo l'attacco alle Torri Gemelle, stando alle sue dichiarazioni. Ha inoltre parlato dell'incontro, dove Bin Laden gli chiese se era a conoscenza dell'attentato, e dove Abu Ghaith ha risposto di averlo appreso solo in seguito. Esclude dunque il suo coinvolgimento diretto negli attacchi dell'11 settembre 2001, ma non nega di essere poi diventato il megafono dei messaggi di Bin Laden in seguito, impegnato a consegnare un “messaggio al mondo” e a contrastare la propaganda anti-Islam negli Stati Uniti, attraverso la realizzazione di materiale video.
«La mia intenzione non era quella di reclutare persone, ma di diffondere un messaggio in cui credevo. E quello che è successo non è altro che una conseguenza della repressione perpetrata contro i musulmani da anni», ha detto.
Foto: lfpress.com
Dino Buonaiuto