Nessun allarme epidemia per i casi di morbillo riscontrati a Bari
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BARI, 12 NOVEMBRE – Gli otto casi di morbillo riscontrati presso il reparto di Malattie infettive dell' ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari (cinque minori, il più piccolo di 11 mesi e tre adulti), secondo il parere della responsabile dell'Osservatorio epidemiologico della Puglia, Cinzia Germinario, “non rappresentano un allarme epidemia”.
Si è ipotizzato all’inizio che il contagio potrebbe essere stato trasmesso da una bambina di 10 anni non vaccinata, ospedalizzata presso il reparto di Malattie infettive del nosocomio barese, successivamente il virus avrebbe colpito la sorellina più piccola e un bimbo di 11 mesi, non ancora vaccinato, che si trovava ricoverato nello stesso reparto per un'otite. Due dei cinque pazienti minorenni sono stati dimessi, gli altri tre, sono ancora ospiti del reparto “Malattie infettive”. I tre adulti sono ricoverati in osservazione presso il Policlinico di Bari, dove, per due dei quali è stata confermata la diagnosi di morbillo, per il terzo paziente la diagnosi è ancora indecisa. Alcune fonti dell’ospedale hanno puntualizzato che "non tutti i casi sembrerebbero collegati tra loro".
Tra le supposizioni avanzate, non si esclude che la propagazione dei contagi, possa essere stata probabilmente determinata da una non corretta applicazione dei protocolli, in special modo, per la “non tempestiva comunicazione della diagnosi del primo caso al dipartimento di prevenzione”. “Basta il ricovero di un bambino, come accaduto in questo caso, per innescare una normale catena di contagio tra i non vaccinati perché il morbillo è una patologia altamente contagiosa” mette in risalto la dottoressa Germinario, reposnsabile dell'Osservatorio epidemiologico della Puglia.
Nel frattempo si cerca di fare chiarezza attraverso un’indagine epidemiologica. L’Asl di Bari procede intanto con i controlli sul territorio, con particolare attenzione nell’ambito scolastico e familiare. "Da quello che sappiamo i casi effettivamente accertati sono cinque e tre quelli sospetti in osservazione, ma stiamo cercando di capire se questi casi siano tutti collegati tra loro. Per ora non abbiamo problemi o complicanze. E' stato allertato il servizio territoriale e siamo in contatto con l'Istituto superiore di sanità. La bambina da cui potrebbe essere partito il contagio non era vaccinata” - rende esplicito Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia - “e nemmeno la sorella, poi c'è il bimbo di 11 mesi che si trovava in ospedale per altri motivi. In queste ore stiamo ricostruendo la filiera dei contagi per comprendere cosa sia accaduto con precisione. Bisogna capire se i contagi derivano tutti dal caso della bimba di 10 anni". Ruscitti rileva ancora che "c'e' stato un periodo lungo in cui la vaccinazione si e' abbassata in tutta Italia, per cui non si può escludere che poi un ventenne o un trentenne contragga la malattia. Noi facciamo le campagne vaccinali, ma se le famiglie si oppongono non c’è possibilità di un'azione coercitiva. Di fatto, inoltre, ora che è stato sospeso l'obbligo di allontanare da scuola i bambini non vaccinati, il rischio di una diffusione della malattia c'è tutto, in primis per questi bambini. Io insisto nel dire che i bambini vanno vaccinati, ma c'è la libertà individuale e questo può essere un problema non solo per i figli dei genitori che sono contro i vaccini, ma anche per quei bambini che, magari perchè affetti da altre patologie, non possono essere vaccinati"
Non si è fatta attendere la replica della ministra della Salute Giulia Grillo su quanto è accaduto nelle ultime ora a Bari: “Sul morbillo non possiamo abbassare la guardia. Il nuovo focolaio segnalato a Bari, su cui sono ancora in corso accertamenti, evidenzia come il nostro Paese abbia ancora molto da fare per eliminare questa patologia”. Rammenta inoltre la ministra Grillo che “solo pochi mesi fa” l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato che i dati sulla copertura vaccinale sono ancora troppo bassi.
Luigi Palumbo