Negramaro a Giffoni, "Prima di diventare famosi trovatevi un amico con cui suonare"
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GIFFONI, 20 LUGLIO 2014 - "Prima di diventare famosi trovatevi un amico con cui suonare". Per Giffoni è il giorno del delirio per i Negramaro, la più importante band italiana che ieri sera si è esibita in un concerto allo stadio Troisi. Un concerto sold out che è stato impreziosito da un evento di Teatro 69, l'esperimento mix rock-teatro che i Negramaro hanno avviato nel 2010 e che ha visto esibire sul palco Marco D'Amore e Salvatore Esposito, i due attori rivelazione della fortunata serie tv Gomorra.
Accolto da un lungo e assordante coro dei ragazzi che intonavano "Estate", il gruppo ha incontrato i giovani giurati: Come si diventa famosi?, gli chiedono. I sei rocker si guardano, sorridono: "Prima di dire 'voglio andare in tv ed avere successo', trovatevi un amico con cui suonare -dice Giuliano- è la cosa più importante. Noi abbiamo iniziato da una cantina 3 metri per 3, siamo l'ultima cantina rimasta. La tv e' importante ma la cosa più' bella e' condividere la gioia con gli amici, fare la strada insieme".[MORE]
Lele, Danilo, Andrea, Pupillo, Ermanno e Giuliano fanno fatica a contenere l'entusiasmo di una platea che li considera "leggende", "miti" come si legge sui cartelli che per ore i fan espongono per accoglierli. "L'autocelebrazione non ci caratterizza, magari all'inizio c'è quella tentazione ma poi escono fuori altre priorità -spiega Ermanno- Siamo dei colori, gia' prima di nascere. Ognuno di noi è un colore, ognuno esprime uno stado d'animo diverso". Inevitabile la domanda su "Un amore così grande", la cover che ha portato a nuova vita il brano che era diventato famoso nell'interpretazione di Cladio Villa, Mario Del Monaco e Andrea Bocelli: "La verità è che è una canzone incredibilmente bella nella melodia, è talmente bella che ammutolisce. Noi volevamo ridarla alla gente, l'abbiamo ridata a tutti e la cantiamo in coro con il pubblico".
Non tutto è oro e felicità, pero': "Ci sono state volte che due secondi prima di salire sul palco piangevo a dirotto -spiega Giuliano- credevo di non riuscire a cantare dopo la morte di mio padre, poi ho capito che era quello il modo di salvarmi". L'ultima domanda è sulla tecnologia: "E' il frutto del lavoro che ha fatto l'uomo nel corso di millenni -dice- è frutto dell'umanità. E quella stessa umanità deve stare attenta a non essere devastata dal prodotto che lei stessa ha costruito".
La band chiuderà Un amore così grande 2014 Tour con tre sold out il 22 e 23 luglio al Teatro Antico di Taormina e il 26 luglio con il concerto finale alla Stadio di Via del Mare di Lecce.
Notizia segnalata da Ufficio Stampa GFF