'Ndrangheta: Carabinieri sequestrano covo e arrestano fiancheggiatore boss Marcello Pesce
Cronaca Calabria

'Ndrangheta: Carabinieri sequestrano covo e arrestano fiancheggiatore boss Marcello Pesce

mercoledì 13 febbraio, 2013

REGGIO CALABRIA, 13 FEBBRAIO 2013 - Cercano di stringere il cerchio intorno al latitante Marcello Pesce, esponente di spicco dell'omonimo clan 'ndranghetista di Rosarno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, del ROS e dello Squadrone Cacciatori che hanno effettuato numerose perquisizioni e rastrellamenti nelle campagne Rosarnesi, su delega della locale Dda, finalizzati alla ricerca del boss, inserito nell'elenco dei latitanti piu' pericolosi. Le operazioni dei militari dell'Arma si sono concluse con il sequestro dell'ennesimo bunker, rinvenuto nelle campagne di Candidoni, situato a pochi metri da un manufatto rustico e cvon un arresto.

Al rifugio sotterraneo, ritenuto nella disponibilita' di Marcello Pesce, si accedeva mediante una botola mimetizzata dalla fitta vegetazione ed una scaletta metallica situata all'ingresso. Le verifiche all'ambiente interno (un monovano di circa 5/10 mq) hanno evidenziato o che a causa del maltempo degli ultimi giorni si era allagato e probabilmente non era stato utilizzato di recente, ma poteva servire per sfuggire ai controlli stringenti delle forze dell'ordine. Nei pressi dell'ingresso, i Carabinieri hanno dissotterrato cavi elettrici e tubi, che confermano la destinazione illegale della costruzione sequestrata.

Nella mattinata, a conclusione dei controlli disposti dalla magistratura, i militari hanno ammanettato Francesco Alviano, - soggetto ritenuto vicino al latitante e fratello di Giuseppe detto "Pino rospo" (tratto in arresto nel febbraio 2012, nel corso dell'operazione "Califfo 1") e di recente condannato in primo grado alla pena di 9 anni e mesi 4 di detenzione, per la sua appartenenza alla cosca Pesce. I fratelli Alviano sono noti gia' dal 2004 alle Forze dell'Ordine, perche' sul loro conto si sono espressi senza riserve tre collaboratori di giustizia che li dipingono come soggetti cresciuti a casa di don Peppino Pesce" il defunto patriarca della cosca, e da sempre considerati al servizio della famiglia. Su Francesco Alviano ricadono, inoltre, sospetti in merito alll'omicidio di Francesco ARcuri , avvenuto a Rosarno nel novembre del 1993.[MORE]

 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.