'Ndrangheta: sei nuovi indagati nell' inchiesta "Purgatorio", arrestato un funzionario di polizia

CATANZARO, 28 FEBBRAIO 2014 - Continuano ad esserci nuovi sviluppi in merito all' inchiesta che ha visto l'arresto,  per presunti favori al clan Mancuso di Limbadi, dell' ex capo della squadra mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, del suo vice Emanuiele Rodanò e dell'avvocato Antonio Galati. Dalle notizie apprese risulterebbero, tra le persone indagate dalla Dda nell'inchiesta "Purgatorio", anche due finanzieri, un secondo poliziotto (oltre ad Antonino Wlaimiro Pititto sospeso ieri dal servizio dal gip di Catanzaro), un funzionario di banca, un commercialista e un funzionario della Prefettura di Vibo Valentia.

Gli inquirenti stanno ancora vagliando la loro posizione e come si evince dall'ordinanza del Gip, si cerca, infatti di ricostruire i fatti analizzando i tentativi dell'imprenditore vibonese Aurelio Maccarone (indagato in concorso col poliziotto Pititto) di avvicinare alcuni uomini delle Forze dell'ordine al fine di ottenere nel 2011 notizie coperte dal segreto da tali soggetti.

Da quanto appreso dal Gip, Maccarone, avrebbe infatti avvicinato tali professionisti per poter venire a conoscienza di più notizie possibili su un' interdittiva antimafia nei confronti della sua famiglia che aveva bloccato un finanziamento statale destinato al proprio villaggio turistico sito a Ricadi (Vv). [MORE]

E' stato documentato inoltre, dagli inquirenti, l'accesso alla banca dati del Ministero dell' Interno da parte di un finanziere di Vibo ed un poliziotto all' epoca dei fatti (2011) in servizio alla Squadra Mobile di Forlì al fine di rilevare l' esistenza di notizie di reato sul conto di Antonio Maccarone e del genero Pantaleone Mancuso, detto "Vetrinetta". Secondo la Dda, si sarebbero "messi in moto" tutti per soddisfare le richieste di Aurelio Maccarone.

(Fonte Agi)

Elisa Signoretti