'Ndrangheta, processo "Rinascita Scott" trasferito a Catania
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'Ndrangheta: il processo "Rinascita Scott" trasferito a Catania dal 3 febbraio
La decisione dovuta all'inagibilità dell'aula bunker di Lamezia Terme
CATANIA – Dal 3 febbraio 2024, Catania ospiterà il processo d'appello "Rinascita Scott", uno dei più rilevanti procedimenti giudiziari contro la 'ndrangheta vibonese. Il trasferimento è stato necessario a causa dell'inagibilità dell'aula bunker di Lamezia Terme, danneggiata dal maltempo nei mesi scorsi.
In primo grado, il processo, svoltosi davanti al Tribunale di Vibo Valentia, si era concluso il 20 novembre 2023 con un bilancio di 207 condanne su 338 imputati, oltre a 131 assoluzioni. Nel giudizio d’appello, il numero degli imputati scende a 236, riflettendo l'esclusione di alcuni soggetti per cui non è stato presentato ricorso.
Tra i protagonisti del processo figurano nomi di rilievo:
- Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia e avvocato penalista, condannato in primo grado a 11 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
- Giorgio Naselli, tenente colonnello dei carabinieri, al quale sono stati inflitti 2 anni e 6 mesi per la presunta rivelazione di segreti d'indagine a Pittelli.
- Pietro Giamborino, ex consigliere regionale, condannato a un anno e sei mesi per traffico di influenze illecite.
- Gianluca Callipo, ex sindaco di Pizzo ed ex presidente di Anci Calabria, assolto in primo grado.
Tra gli assenti di spicco nel processo di secondo grado vi è Luigi Incarnato, ex assessore regionale e socialista, assolto in primo grado. Per lui la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) non ha presentato appello.
Il caso "Rinascita Scott" è uno dei procedimenti più significativi nella lotta contro la criminalità organizzata calabrese, e il trasferimento a Catania rappresenta un nuovo capitolo in una vicenda che ha messo in luce le infiltrazioni della 'ndrangheta nei tessuti politico-amministrativi e sociali.
La decisione di spostare il processo garantisce la continuità di una battaglia cruciale per riaffermare la giustizia contro una delle organizzazioni mafiose più potenti e pervasive d’Italia.