'Ndrangheta, pentito rivela piano per eliminare un boss a Reggio Calabria
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'Ndrangheta, pentito rivela piano per eliminare un boss a Reggio Calabria

lunedì 16 settembre, 2024

REGGIO CALABRIA: Un nuovo pentito di 'ndrangheta sta facendo tremare il mondo della criminalità organizzata. Si tratta di Davide Bilardi, 49 anni, già ritenuto vicino alla potente cosca Tegano.
Bilardi è stato arrestato nell'ottobre 2023 durante l'operazione "Atto Quarto", un'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria.


Durante il processo "Garden", tenutosi nella giornata odierna nell'aula bunker del tribunale, la Procura ha depositato i primi verbali di interrogatorio del nuovo collaboratore di giustizia.
Tra le rivelazioni più scioccanti, Bilardi ha raccontato di un piano per assassinare Cosimo Borghetto, un boss di spicco della 'ndrangheta.


Chi è Davide Bilardi?


In passato, Bilardi era considerato uno degli uomini più fedeli a Paolo Schimizzi, nipote del noto boss Giovanni Tegano, scomparso circa quindici anni fa, probabilmente vittima di una lupara bianca.
Secondo i magistrati, Bilardi ricopriva ruoli chiave all'interno della cosca: era un intermediario nei rapporti con altre articolazioni dell'organizzazione mafiosa e si occupava della gestione degli affari imprenditoriali, in particolare della raccolta di proventi estorsivi.


Negli atti d'indagine, Bilardi viene descritto come "uomo di collegamento" tra le famiglie mafiose di Archi e la cosca Libri.
Questo ruolo strategico lo poneva al centro dei rapporti di potere interni alla 'ndrangheta reggina.


Il piano per uccidere Borghetto


Con il suo pentimento, Bilardi ha rivelato dettagli cruciali riguardanti i rapporti tra i reggenti della consorteria di Cannavò, in particolare con Totò Libri ed Edoardo Mangiola, entrambi imputati nel processo "Atto Quarto".
Entrambi, ha riferito Bilardi, avevano sviluppato una forte ostilità verso Cosimo Borghetto.


Dopo la sua scarcerazione, Borghetto aveva infatti contestato la leadership di Filippo Chirico, dichiarandosi unico capo della cosca Libri, che fino a quel momento era sotto il controllo congiunto della fazione Borghetto-Zindato.
Questo atto di ribellione scatenò un progetto di attentato orchestrato da Mangiola e Libri, che tentarono di uccidere Borghetto in due occasioni, una volta a Saracinello e un'altra nei pressi di una macelleria vicino al Consiglio regionale.


Cosa succederà ora?


Le dichiarazioni di Bilardi aprono nuovi scenari per la lotta alla 'ndrangheta.
Con il suo pentimento, si potrebbe giungere a ulteriori arresti e colpire duramente i vertici della criminalità organizzata in Calabria.
L’operazione "Atto Quarto" e il processo "Garden" si confermano così cruciali per smantellare i poteri occulti della 'ndrangheta reggina.


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