'Ndrangheta, Salvatore Magarò: «Superare difficoltà per utilizzo beni confiscati»
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COSENZA, 21 SETTEMBRE 2013-Nell'ultima riunione della Commissione contro la ''ndrangheta del Consiglio regionale della Calabria, presieduta dal consigliere Salvatore Magarò (Lsp), con l'audizione del vice Prefetto Maria Rosaria Laganà in rappresentanza del Direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è emersa la necessità di «superare le difficoltà nei procedimenti di assegnazione e riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso un intervento del legislatore che elida le diverse criticità attuative riscontrate fino ad oggi».
«La confisca - ha sottolineato Magarò - costituisce uno strumento indispensabile nell'ambito delle azioni di contrasto alle mafie. Per questa ragione, seguiamo con particolare attenzione l'evolversi della legislazione in materia».
«Condizioni strutturali fatiscenti, costruzioni spesso eseguite nel mancato rispetto delle normative, incompletezza degli immobili, occupazione abusiva degli edifici, assenza di una normativa fiscale che agevoli il riutilizzo e aziende spesso gestite illegalmente, in sfregio della normativa del lavoro e di sicurezza, impediscono la reimmissione del bene sequestrato, nel circuito socio economico della legalità».
Magarò ha inoltre ricordato le iniziative legislative sul reimpiego dei beni, promosse dalla Commissione e successivamente respinte dalla Corte Costituzionale per difetto di competenza, ribadendo «l'esigenza per le Regioni di poter contare di più», e di acquisire «un ruolo di coordinamento e supervisione al fine di agevolare la gestione dei beni assegnati e garantirne il successivo utilizzo».
«In particolare, in Calabria - ha dichiarato il viceprefetto Laganà - si registra la summa delle criticità sia per gli immobili che per le aziende. Specie, per queste ultime, il destino, nella maggior parte dei casi è la liquidazione e la cancellazione mentre il numero di quelle attive è davvero esiguo».
Risulta fondamentale secondo Laganà la messa in rete le banche dati di tutti i soggetti coinvolti nel procedimento. «Solo se si scioglieranno questi nodi la scommessa potrà essere vinta».
Il presidente della Commissione regionale ha invitato la dr.ssa Laganà a suggerire eventuali iniziative da intraprendere al fine di agevolare il lavoro dell'Agenzia dichiarandosi ''disponibile a intraprendere tutte le iniziative legislative e le azioni di supporto finalizzate a rendere il riutilizzo dei beni mafiosi confiscati bene comune''.
«La lotta alla criminalità organizzata - ha spiegato Magarò - si nutre anche di simboli positivi. Mi piacerebbe che la Regione Calabria richiedesse l'assegnazione di un immobile di prestigio da destinare, dopo la ristrutturazione, per esempio ad una scuola di alta formazione per manager per la gestione stessa dei beni confiscati o per attività di pubblico interesse».
Il Presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta auspica un concreto protagonismo delle Regioni sul delicato tema della confisca dei beni «perchè - ha affermato Magarò - il sequestro è una misura efficace nel contrasto alla ''ndrangheta ma resta monca se non riusciamo a 'restituire' in un utilizzo legale ed economico, con ricadute collettive, i beni ai cittadini».[MORE]
Davide Scaglione