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MILANO, 28 GENNAIO 2014 - Il gup milanese, Andrea Ghinetti, ha rinviato a giudizio l’ex assessore regionale lombardo, Domenico Zambetti, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio per aver comprato un pacchetto di 4.000 preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagando 200mila euro a due colletti bianchi della 'ndrangheta.
Insieme a Zambetti, è stato rinviato a giudizio anche Alfredo Celeste, l’ex sindaco di Sedriano, il comune nel Milanese recentemente sciolto per le infiltrazioni della `ndrangheta. Il processo comincerà il prossimo 8 maggio.
Zambetti ed altri erano già stati rinviati a giudizio la scorsa estate, ma i giudici avevano rispedito gli atti alla procura perché il primo gup nel rinvio a giudizio non aveva considerato che tra i reati contestati a un imputato c’era il sequestro di persona, di competenza della Corte d’assise.[MORE]
Oltre a Zambetti e Celeste, sono stati rinviati a giudizio Eugenio Costantino, il presunto boss ritenuto dagli inquirenti uno dei principali referenti dell'ex assessore, il chirurgo Marco Silvio Scalambra e Ambrogio Crespi, il fratello di Luigi, l'ex sondaggista di Silvio Berlusconi.
Sempre nella giornata di oggi, il gup ha condannato 12 imputati con il rito abbreviato a pene comprese fra i 2 anni e 8 mesi e i 14 anni e 2 mesi. Per quanto riguarda invece i risarcimenti al Comune di Milano e alla Regione Lombardia, il giudice ha demandato tutto a un procedimento civile.
Paolo Massari