Grazie a un fil di ferro, catturato latitante Antonino Zampaglione
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REGGIO CALABRIA, 07 FEBBRAIO 2015 - Hanno scoperto il latitante insospettiti da un semplice fil di ferro. E' cosi' che i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno posto fine alla latitanza di Antonino Zampaglione, 66enne originario di Montebello Jonico, latitante dal 2012. L'uomo deve scontare oltre 24 anni di reclusione, perche' condannato in via definitiva per omicidio ai danni di Antonino Pangallo, commesso in Montebello Jonico il 6 febbraio 1990, e associazione mafiosa. [MORE]
La cattura e' stata propiziata da un normale controllo del territorio operato dal nucleo radiomobile dei Carabinieri, che hanno notato dei movimenti sospetti attorno a un'abitazione nel quartiere di Catona, periferia nord di Reggio Calabria. Oggi pomeriggio i Carabinieri, che da due giorni tenevano d'occhio l'abitazione, hanno seguito due persone, un uomo e una donna, uscite di casa che si sono dirette a bordo di un'utilitaria fino al comune aspromontano di San Roberto.
Quando i due stavano per entrare in un'altra abitazione, a quel punto anche i Carabinieri hanno fatto irruzione. Dentro casa c'era una terza persona ad aspettare i due. Durante la perquisizione i militari hanno notato una scala il cui accesso era impedito da un filo di ferro, che pero' ha insospettito i Carabinieri. Ed e' cosi' che all'interno della controsoffitta i Carabinieri hanno trovato Zampaglione. Ne' lui ne' gli altri tre hanno opposto resistenza, nessuno di loro era armato.
Entrambe le case erano utilizzate dai due presunti favoreggiatori arrestati, due fratelli incensurati, il 43enne Francesco e il 49enne Fortunato, la donna e' stata identificata nella rumena Elena Ciolacu, casalinga 33enne anche lei incensurata, convivente di Fortunato. Nella casa di Catona e' stato rinvenuto un borsone con gli effetti personali di Zampaglione, gli investigatori ritengono al momento che l'abitazione di San Roberto fosse usata dai fratelli Calabrese solo nel fine settimana.
Al momento i Carabinieri cercano di far luce su quale legame potessero avere i fratelli Calabrese con Zampaglione. Sia i fratelli Calabrese sia la donna rumena sono stati arrestati per procurata inosservanza di pena. Zampaglione era stato coinvolto nel 2011 nell'indagine Minotauro, usci' assolto da tutte le accuse; e' stato condannato invece alla pena definitiva di reclusione di 28 anni, con residuo da scontare di 24 anni, 9 mesi e 15 giorni, nell'ambito dell'operazione "Rose Rosse" condotta dal Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria relativa alla Cosca "Iamonte" operante in Melito di Porto Salvo. (Agi)