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GENOVA - Ancora una volta le intercettazioni telefoniche sono indispensabili nelle indagini. "La stiamo appoggiando noialtri... ci impegniamo noi contro la volonta' di compare Mimmo Gangemi che abbiamo avuto una discussione.... Che ha voluto appoggiare a un (inc) che e' un finanziere, uno sbirro... cinque anni fa ha detto lui che e' sbirro questo qua, che e' un infame... che questo... adesso ha voluto appoggiare a Monteleone lui... lo potete appoggiare... uno vale l'altro, appoggiamo a Monteleone... adesso questo gli ha promesso un posto di lavoro al genero e voleva appoggiare a questo qua...".[MORE]
Anche questa intercettazione telefonica, quindi, è stata inclusa nella maxi ordinanza emessa dai Gip di Reggio Calabria e Milano che ha letteralmente smembrato con ben 300 arresti una rete malavitosa calabrese che operava su tutto il territorio nazionale Liguria compresa. A parlare è Mimmo Belcastro, 48 anni, imprenditore calabrese, che gli inquirenti ritengono essere un leader emergente della ‘ndrangheta ligure. La conversazione che sta avendo con Giuseppe Commisso, il boss calabrese, riguarda Mimmo Gangemi, leader ‘ndranghetuso genovese, di 64 anni.
Tra le chiacchiere, spunta anche il nome di Rosario Monteleone, presidente del Consiglio regionale ligure, rappresentante dell Udc che nel suo passato di politico di professione ha ricoperto diverse cariche amministrative. Quello di cui si discute e che sembra essere motivo di scontro tra Mimmo Gangemi e Mimmo Belcastro è l’appoggio politico all’elezioni regionali. Belcastro, originari di siderno è convinto di dover dare il proprio sostegno alla figlia di Vincenzo Moio, 51 anni, originario di Taurianova, residente a Camporosso, in provincia di Imperia, imprenditore edile ed ex vicesindaco di Ventimiglia con i colori del Pdl. La telefonata risale al 4 marzo 2010 poco prima dell’apertura delle urne.
"Stiamo appoggiando ad uno, voi sapete che è questo che lui veniva sempre a Siderno e vi conosce... quel Moio ve lo ricordate voi? Che è un amico che si impegna... e adesso sta candidando la figlia e l'appoggiamo noi...".
Commisso chiede a Belcastro se in seno alla cellula della 'ndrangheta genovese sia stata fatta una votazione. Belcastro assicura: "No!". E aggiunge: "(Gangemi, ndr) Se ne è andato a Ventimiglia lui a chiamare persone ad uno ad un altro là... invece questi hanno mandato da me a questo, no?... gli hanno detto: "andate da Mimmo e non vi preoccupate"... e lui si è risentito che è venuto da me... e io non l'ho mandato a chiamare... poi mi ha mandato a chiamare lui, poi alla fine ha detto che voleva parlare con Moio a chiedergli scusa che ha sbagliato in buona fede, poi gli ha chiesto scusa pure a questo Moio...". L'appartenenza di Gangemi alla 'ndrangheta e chiara, e cosi' appare in una conversazione avuta con il boss Domenico Oppedisano: Dice Gangemi: "Siamo tutti una cosa, pare, che la Liguria è ndranghetista. Noi siamo calabresi e quello che c'era qui lo abbiamo portato lì. Quello che abbiamo lì è una cosa che abbiamo...noi siamo in collaborazione con la Calabria. Siamo tutti una cosa...calabresi. Mi trovo a Rosarno...sempre da qua sei partito". Segue l'avvertimento del boss Oppedisano: "Però compare quello che amministriamo lì, lo amministriamo per la nostra terra, li amministriamo sempre noi calabresi".