Ndrangheta: 7 persone fermate e 1,5 mln sequestrati al clanPesce di Rosarno
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Reggio Calabria, 18 apr. Sette persone fermate e beni per 1,5 milioni di euro sequestrati. E' il bilancio dell'operazione "Califfo 2" dei Carabinieri contro il clan Pesce di Rosarno eseguita stamani. Le ordinanze, che riguardano presunti affiliati alla cosca, seguono il decreto di fermo del 9 febbraio scorso emesso dalla Dda di Reggio Calabria ed eseguito con l'operazione denominata "Califfo". Le indagini avrebbero permesso di accertare l'intestazione fittizia di due imprese nel tentativo di eludere le misure patrimoniali. Tra le persone finite in manette, i fiancheggiatori di Francesco Pesce, 34 anni, indicato come capo della cosca dopo l'arresto del padre e degli altri capi del sodalizio criminale, recentemente arrestato dopo una lunga latitanza. [MORE]L'uomo aveva installato telecamere di videosorveglianza davanti al suo covo per controllare gli accessi. Ed e' stato questo dispositivo a tradire i suoi complici. Le immagini sono state infatti utilizzate dai carabinieri per individuare i suoi fiancheggiatori. Cosi' e' stato possibile risalire alla rete di persone che hanno aiutato il reggente della cosca Pesce a sopravvivere nel bunker realizzato sotto un'autorimessa. E dalle immagini anche alcune circostanze curiose: Ciccio Pesce aveva incaricato, in almeno due occasioni, Giuseppe Pronesti' di giocare delle schedine del Superenalotto. L'uomo incaricato e' stato immortalato mentre conservava il bigliettino con i numeri di Ciccio Pesce che gli aveva commissionato di giocare la sua data di nascita, quella della figlia, e quella del fratello latitante. L'operazione ha anche consentito di tracciare il nuovo organigramma del clan, decimato dagli arresti. Giuseppe Pesce, latitante, sarebbe oggi il reggente della famiglia. Due le aziende, entrambe operanti nel settore dei trasporti, che i Carabinieri del Ros, hanno sequestrato nel corso dell'operazione,: la "Medma Trans", intestata formalmente a Demetrio Fortugno, e la "Calabria Trasporti", di Giuseppe Fabrizio. Attraverso Demetrio Fortugno e Giuseppe Fabrizio, i Pesce avrebbero controllato le due ditte di trasporto che avevano acquisto un ruolo egemone nel settore. Per via delle lunghe detenzione dei mariti, le donne avrebbero assunto un ruolo operativo negli affari del clan. Tre le donne arrestate: Maria Rosa Angiletta, Maria Spataro e Maria Carmela D'Agostino, intestatarie delle imprese di trasporti. I Carabinieri del Ros hanno avuto modo di analizzare le immagini captate dalle telecamere della sofisticata videosorveglianza posizionata fuori dal bunker dove si sarebbe nascosto per diversi mesi Francesco Pesce, arrestato alcuni mesi fa, all'interno degli edifici della "DemolSud" e immediatamente spedito in 41bis.