Nazionale, Sacchi lascia le giovanili: "Ho un avversario terribile, lo stress"
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MILANO, 30 LUGLIO 2014 - Non c’è pace per il calcio italiano. Dopo il fallimento mondiale, le dimissioni di Prandelli e Abete e le polemiche che stanno accompagnando le elezioni del nuovo presidente della Federcalcio, c’è stato oggi l’addio alla Figc di Arrigo Sacchi.
« Con dispiacere lascio un incarico cui tengono molto - ha detto Sacchi in conferenza stampa - Però ho un avversario terribile, che sono riuscito a governare per 22-23 anni, e che alla fine però sta vincendo, ed è lo stress». Sacchi era coordinatore tecnico delle nazionali giovanili dal 2010. Il suo contratto scadrà il 31 luglio 2014.
« Ho avvisato la Figc già da un anno che a fine mandato avrei lasciato - ha proseguito l’ex ct della nazionale italiana - Non sono stato un bravo padre, ho trascurato mia figlia, e non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco. E poi non sono più un giovanotto, il mio recupero è più lento».
Sacchi ha poi voluto sottolineare un grande difetto del sistema calcio italiano: « Il nostro calcio non punta sui giovani per due motivi, il primo sono i bilanci economici in rosso, che non consentono investimenti a lungo termine. Il secondo è che il nostro calcio è difensivo e punta più su giocatori esperti, mentre il giovane è più generoso e per farlo crescere serve seminare molto per ottenere risultati solo a lungo termine».[MORE]
Sul disastroso mondiale brasiliano: «Era frutto dell'amore pensare che l'Italia potesse vincere il Mondiale. Non c'è stata una competizione che potesse indurre questo pensiero. Vincere il mondiale sarebbe stato un miracolo che non si è verificato, son stati commessi degli errori e qualcosa in più si poteva fare. Qualche anno fa sono stato in Costarica a tenere un seminario. Oggi forse dovremmo chiamare un loro emissario a tenere lezioni da noi. Quindi è il caso di rivedere qualcosa».
Infine Sacchi ha parlato di Tavecchio, il candidato alla presidenza della Figc finito nell’occhio del ciclone dopo una frase infelice nei confronti degli extracomunitari: « Ho visto che è stato attaccato molto, si è sbagliato, ma ci sono cose altrettanto gravi che trascuriamo. Lo conosco, di sicuro non è razzista».
Paolo Massari