Naufragio, l'Unhcr: «Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno: nessuna risposta»
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LAMPEDUSA, 19 APRILE 2014 - Una tragedia annunciata. Sembra essere questo il mantra predefinito nelle ultime ore a seguito dell'ennesima tragedia nelle acque del Mediterraneo. Alla resa dei conti, questa volta, potrebbero essere addirittura più di 700 le persone morte durante un altro viaggio della speranza.
A partire dalle prossime ore e per i prossimi giorni le banchine del porto di Lampedusa torneranno ad accogliere corpi inermi, in un ordine silenzioso spezzatto soltanto dal rumore dei soccorsi o dal pianto di chi quel lungo viaggio l'ha miracolosamente superato. Anche questa volta, stesi sulla spiaggia, ci saranno donne, uomini, ragazzi, soprattutto under 30, bambini, giovani che non sono arrivati in porto.
Dopo quel drammatico 3 Ottobre 2013 al fine di evitare altre tragedie, era stata avviata l'operazione Mare Nostrum. Quest'ultima, tra dubbi e incertezze, tra il 18/10/2013 al 31/10/2014 ha salvato 160.000 migranti. Ma siccome in questa società del profitto o, come l'ha definita Papa Francesco a Lampedusa durante la sua visita apostolica, della «globalizzazione dell'indifferenza» gli unici numeri che contano sono quelli economici, ecco che dal primo Novembre del 2014 si è passati al Triton. Con quest’ultimo si è passati dal 9.5 milioni di euro al mese spesi per Mare Nostrum, ai 2,9 milioni. Risultato: 6.00 migranti soccorsi.
Meno viaggi dalle coste africane? No semmai, come dimostra la giornata di oggi, più morti. La grande differenza sta nono soltanto nell’impiego dei mezzi ma sul come i mezzi vengono utilizzati. Durante il Mare Nostrum, infatti, le navi d’altura si spingevano fino a ridosso delle coste libiche. Adesso, invece, col Triton le navi non superano le 30 miglia delle coste italiane.
Non a caso, quest'oggi, il portavoce dell'Unhcr (Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite), Carlotta Sami, ha così commentato quanto è accaduto: «Contro le tragedie di immigrati in mare serve un’operazione Mare Nostrum europea. La chiediamo da oltre un anno e non c’è stata risposta», ha affermato la Sami intervistata da SkyTg24.[MORE]
«Se il numero dei morti di questa ennesima tragedia sarà confermato - ha proseguito la portavoce dell'Unhcr - le vittime nel Mediterraneo saranno state oltre mille negli ultimi dieci giorni. Quella di oggi è una tragedia di proporzioni enormi, una ecatombe mai vista nel Mediterraneo che conferma la necessità di un intervento europeo che metta in campo mezzi adeguati di soccorso. Dalla Libia -ha ribadito infine la Sami - partono barconi pieni all’inverosimile e quando questi lanciano la richiesta di aiuto i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli».
(Immagine da khalidchaouki.it)
Giovanni Maria Elia