Naufragio a Lampedusa: tredici donne annegate, una dozzina i dispersi
Cronaca Sicilia Agrigento

Naufragio a Lampedusa: tredici donne annegate, una dozzina i dispersi

lunedì 7 ottobre, 2019

LAMPEDUSA, 8 OTTOBRE - Tredici i corpi  recuperati  quest’oggi nei pressi dell'isola di Lampedusa. Dopo l'affondamento di un  barchino che trasportava forse cinquanta persone, ci sono ancora una  dozzina di dispersi, ha detto la Guardia Costiera italiana. Le vittime  trovate sono tutte donne, alcune incinte e, secondo alcuni testimoni, ci  sono otto bambini e altre donne incinte tra i dispersi. Ventidue  persone sono state salvate e trasportate nel porto di Lampedusa dalle  motovedette della Guardia Costiera. Ma secondo alcuni superstiti, il  bilancio potrebbe essere addirittura più tragico,  le persone a bordo  erano presumibilmente settanta.

"L'imbarcazione non era in  condizioni di affrontare la traversata. Nessuno a bordo sembra avesse  strumenti di soccorso individuali e in questi casi un salvagente ti  salva la vita. Sono stati molto bravi gli equipaggi che sono  intervenuti” - Ha dichiarato il procuratore aggiunto Salvatore Vella,  giunto questa mattina sull'isola -  “Se solo le persone a bordo avessero  avuto un giubbotto o soltanto un salvagente sarebbero oggi vivi".

"Non  possiamo morire così, dobbiamo identificare i settori [dei trafficanti]  e incoraggiare le azioni per rendere più sicuro il Mediterraneo", ha  detto il sindaco di Lampedusa Totò Martello, dopo questa tragedia che  arriva pochi giorni dopo la commemorazione della tragedia del 3 ottobre  2013. In quel giorno, una nave che trasportava circa 500 migranti  clandestini africani è naufragata vicino all’isola di Lampedusa,  provocando 366 vittime.

La catastrofe fece precipitare l'Italia  nel lutto e scatenò l'avvio della vasta operazione di salvataggio  militare ‘Mare Nostrum’, prima che una serie di altri naufragi spingesse  l'Unione Europea e le ONG a inviare navi di soccorso. Secondo  l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), circa 19.000  migranti sono morti o scomparsi nel Mediterraneo mentre cercavano di  raggiungere l'Europa dal naufragio di Lampedusa, il 2016 rimane l'anno  più oscuro con 5143 migranti dispersi. Dall'inizio del 2019, 1.041  migranti hanno perso la vita in mare.

L'europarlamentare del Pd,  Pietro Bartolo la scorsa notte a Lampedusa ha asserito: “Il nostro  governo intervenga subito per cancellare quei decreti scellerati, finché  restano leggi del nostro Stato temo che nessuno di noi possa andare a  letto con la coscienza in pace"- ed ancora -"Quella che leggiamo in  queste ore da Lampedusa è la cronaca di una tragedia annunciata, in  questo modo non si può più andare avanti. L'Europa inizia dal  Mediterraneo e la prima terra europea di attracco è Lampedusa: questa  non è un'opinione politica, è geografia. È impensabile che il  Mediterraneo resti ancora privo di una missione di ricerca e soccorso in  mare, mentre l'Europa sta a guardare".

L'OIM riferisce che 72.263  migranti sono entrati in Europa via mare dal 1 ° gennaio, il 14% in  meno rispetto agli 84.345 che sono sbarcati nello stesso periodo  dell'anno scorso.

Nel tentativo di fermare l'ecatombe nel  Mediterraneo, diversi paesi europei (tra cui Italia, Francia, Germania e  Malta) hanno recentemente sviluppato un meccanismo per la distribuzione  automatica dei migranti, il cui obiettivo è anche quello di porre fine  ai negoziati caso per caso per ogni operazione di salvataggio in mare,  questo dispositivo sarà sottoposto all'approvazione di tutti i paesi  dell'Unione europea in occasione di un Consiglio europeo dei ministri  degli interni previsto per martedì a Lussemburgo.

Luigi Palumbo


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