Nato, operazione “Sentinella Est” (Eastern Sentry): difesa del fianco orientale e focus anti-droni
Sottotitolo: dopo la violazione dello spazio aereo in Polonia, l’Alleanza rafforza la deterrenza dal Baltico al Mediterraneo e valuta opzioni per gestire le minacce low-cost dei droni. Perché nasce “Sentinella Est”
La nuova missione NATO risponde all’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco del 9-10 settembre, intercettati e in parte abbattuti da Polonia e alleati: è il primo impiego diretto della forza da parte di un Paese NATO dall’inizio della guerra in Ucraina. Obiettivo: chiudere le falle lungo il fianco orientale e dare un segnale chiaro di difesa collettiva.
Cosa prevede l’operazione (in breve)
- Assetti aerei aggiuntivi (F-16 danesi, Rafale francesi, Eurofighter tedeschi) e una fregata antiaerea, con contributo anche del Regno Unito.
- Integrazione tra difese aeree e terrestri, con sperimentazione accelerata di sensori e sistemi anti-drone (rilevamento, tracciamento e ingaggio).
- Postura flessibile e adattiva: rinforzi modulati “quando e dove necessario”, dal Mar Baltico al Mar Nero e al Mediterraneo.
Il messaggio politico e militare
Il Segretario generale Mark Rutte ha definito l’incursione un atto “spericolato e inaccettabile” e ha spiegato che l’Alleanza deve mostrare “determinazione e capacità” nel difendere il proprio territorio. Il SACEUR, generale USA Alexus G. Grynkewich, ha inquadrato “Sentinella Est” come risposta rapida e credibile, con focus sulle minacce a bassa quota.
No-fly zone? Cosa c’è davvero sul tavolo
Nelle ultime ore Varsavia ha introdotto restrizioni al traffico aereo (inclusi droni civili) lungo il confine orientale fino al 9 dicembre, misura interna che crea di fatto una zona ristretta di sicurezza. In ambito NATO, la discussione su ulteriori opzioni procede ma senza annunci formali né consenso su una no-fly zone transfrontaliera.
Perché i droni sono il punto critico
Gli attacchi low-cost mettono sotto pressione sistemi pensati per minacce “tradizionali”. Da qui l’accelerazione su radar a bassa quota, sensori multi-spettro, C-UAS (Counter-UAS) e processi di innovazione rapida guidati dal Comando Alleato per la Trasformazione (ACT).
Cosa vedranno i cittadini nei prossimi giorni
- Maggiore attività aerea su corridoi di pattugliamento e allerta.
- Possibili notice temporanei allo spazio aereo in aree sensibili, coordinati con le autorità nazionali.
- Comunicazioni più rapide tra Paesi alleati per condivisione dati e tracciamento.
Vuoi restare sempre aggiornato con le notizie più importanti?
Iscriviti ai nostri canali ufficiali:
Riceverai in tempo reale tutti gli aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.