Napolitano replica al Carroccio, "Non esiste un popolo padano"
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NAPOLI, 30 SETTEMBRE 2011- Nel corso di una visita fatta alla facoltà di giurisprudenza della Federico II di Napoli, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a chi gli ha chiesto cosa pensava delle dichiarazioni di Umberto Bossi a proposito di una via democratica alla secessione, ha replicato: “Sono grida che si levano in quei prati dove non c'e' il popolo padano ma cittadini con scarsa consapevolezza di cose come l'articolo 1 della Costituzione". [MORE]
Continua Napolitano, “uno stato lombardo-veneto sarebbe una cosa fuori dal mondo d'oggi. Appare grottesco creare uno stato lombardo-veneto che calchi le scene mondiali competendo con India, Brasile, Cina o Russia. Il livello grottesco di questo basta a capire che non si puo' cambiare il corso della storia”.
Poi, nella giornata in cui il comitato promotore del Referendum ha annunciato di aver raccolto oltre un milione di firme, il Presidente della Repubblica ha sostenuto, “Non tocca a me fare nuove leggi, ma mi pare che ci sia la necessità di una nuova legge elettorale. E' necessario ristabilire un rapporto più diretto fra elettore ed eletto, con la facoltà dell'elettore di scegliere il candidato da eleggere, un diverso meccanismo elettorale è necessario anche per determinare un ritorno di fiducia”.
Napolitano ha continuato aggiungendo che, “L'attuale sistema elettorale ha interrotto un rapporto che esisteva fra elettore ed eletto. Non voglio idoleggiare sistemi elettorali del passato, ma solo dire che prima c'era un collegamento più diretto".
Parlanando della propria esperienza, il Presidente ha ricordato di essere stato per 39 anni in Parlamento e di essere stato eletto sempre con il sistema proporzionale e solo l'ultima volta con l'uninominale maggioritario (Mattarellum), "Anche per me la differenza era molto forte. Prima ero candidato in una circoscrizione Napoli-Caserta e dovevo rispondere a 2,5 milioni di elettori dove, rispondi a tutti e non rispondi a nessuno. Poi invece nel mio collegio c'erano 100 mila e passa elettori, ed era necessario rispondere più puntualmente”.
Napolitano, ha concluso il suo intervento rivolgendosi ai giovani, invitandoli ad avere un ruolo più attivo in politica, in quanto sia essa che “i partiti richiedono cambiamenti, ed e' necessario che i giovani di oggi si diano da fare per realizzarli. In questo momento e' fondamentale che voi restiate dentro la politica per cambiarne fortemente le modalita'. Non so se si puo' ancora riconoscere ai partiti la vecchia funzione pedagogica o se oggi hanno una funzione pedagogica al rovescio. Anche i partiti richiedono cambiamenti
Rosy Merola