(Ri)Habemus Giorgio Napolitano
Politica Toscana

(Ri)Habemus Giorgio Napolitano

sabato 20 aprile, 2013

ROMA,  20 APRILE 2013- Niente di nuovo sul fronte occidentale. Era il titolo del celebre libro di Erich Maria Remarche. La Grande Guerra, l’orrore e l’assurdità delle trincee non c’entrano nulla con le attuali vicende italiane ma l’iniziale frase, in considerazione della situazione politico-istituzionale che è emersa ufficialmente pochi minuti fa, sorge quasi spontanea. Giorgio Napolitano è il “nuovo” Presidente della Repubblica, eletto al sesto scrutinio con 738 voti. A circa due mesi dal compiere 88 anni l’ex esponente del Pci e dei Ds riceve il suo secondo mandato al Quirinale. Dopo cinque votazioni, che hanno registrato le bocciature di Franco Marini, Romano Prodi e Anna Maria Cancellieri, il Parlamento è riuscito ad eleggere la massima carica dello Stato. Un bis che gli consegna il primato nella storia repubblicana.

Un’elezione trasversale che ha raccolto i consensi di Pd, PdL, Lega Nord e Scelta Civica. Non favorevoli alla conferma di Napolitano il Sel di Vendola e Fratelli d’Italia. Il Capo dello Stato si era mostrato scettico e poco entusiasta circa un suo secondo incarico negli ultimi tempi. Tuttavia l’appello dei principali partiti politici e l’imbarazzante immobilismo parlamentare hanno, probabilmente, spinto Napolitano a decidere di allungare il soggiorno al Colle.

Sconfitto Stefano Rodotà (217 voti), il candidato proposto dal M5S che aveva suscitato uno straordinario consenso in molti italiani. Il popolo grillino (ma non solo) ha riposto nel giurista cosentino gran parte delle speranze per dare il via ad un’inversione di rotta rispetto al passato. Beppe Grillo, in viaggio verso la Capitale, ha gridato al colpo di Stato. Delusione e rabbia durante e dopo la votazione decisiva davanti a Montecitorio da parte dei “rodotiani” (lo stesso Rodotà, ringraziando per il sostegno, ha invitato tutti alla calma e alla responsabilità).

Nella sbandierata ottica del rinnovamento la rielezione di Giorgio Napolitano appare una scelta infelice se non addirittura fuori luogo. Ora occorre aspettare gli sviluppi di una tale decisione, infatti l’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe costituire le prove generali per il tanto chiacchierato (e atteso) governo di larghe intese.[MORE]

Davide Scaglione


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