Napolitano, alla Prima dell' Arena di Verona si canta l'Inno di Mameli
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Verona, 18 giugno 2011- Ieri sera, all’apertura dell'89esima stagione lirica dell'Arena di Verona uno spettattore d’eccezione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una vera ovazione ha accolto l’ingresso del Capo di Stato e della moglie, Signora Clio, nel teatro romano. Prima di dare inizio a ‘La Traviata’ di Verdi (Opera che si inserisce perfettamente nelle celebrazione dei 150 anni dall'Unità d'Italia), il Coro dell’Arena ha eseguito l’Inno di Mameli, con i 12mila spettatori presenti tutti in piedi ed un gigantesco drappo tricolore situato di fianco al palco. [MORE]
La serata all’Arena, è stato l’atto conclusivo della visita di Napolitano alla città di Verona, avvenuta sempre nell’ambito delle celebrazione del 150esimo dell'Unita' d'Italia.
Infatti, la giornata veronese del Presidente, si era aperta con la visita all'ex Arsenale Austriaco, dove è stata allestita la Mostra "Verona dagli Asburgo al Regno d'Italia". Al termine dello spettacolo "L'alba della libertà" - canzoni e musiche sulla Costituzione - curato da docenti e studenti, il Presidente Napolitano ha affermato che: "Non bisogna temere di ritrovarsi uniti, insieme attorno ai grandi principi e ai grandi obiettivi, e a dire che sono comuni per tutti. Io qualche volta ho l'impressione che ci sia chi teme in Italia che non ci si divida abbastanza politicamente, stiamo tranquilli, non saranno mai tutti d'accordo. I motivi anche di competizione, diciamo di giusta divisione non spariranno. L'essenziale è che le divisioni non ci impediscano di operare insieme, di costruire insieme e di fare dell'Italia un protagonista anche del secolo così difficile che si è aperto".
Il Capo di Stato ha continuando dicendo che "c'è un solo articolo della Costituzione, l'articolo 5 in cui è scritto che la Repubblica è una e indivisibile. Ma è lo stesso articolo che riconosce e promuove le autonomie. Questa è la grande scommessa, questo è lo Stato nuovo che vogliamo costruire e abbiamo iniziato a costruire con la Costituzione del 1947".
Rosy Merola