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RANGOON, 20 AGOSTO- Si è svolto ieri il primo incontro tra il nuovo presidente del Myanmar, Thein Sein, e la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, liberata lo scorso novembre dagli arresti domiciliari. La visita, che si è svolta nel palazzo presidenziale a Naypyitaw, è durata circa un’ora. [MORE]
Nonostante siano rimasti oscuri i contenuti del colloquio e poche informazioni siano trapelate attraverso il ministero dell’Informazione, l’incontro fa ben sperare per il futuro: il nuovo esecutivo, insediatosi il 30 marzo, sembra infatti più aperto al dialogo e già lo scorso luglio la dissidente birmana, premio nobel per la pace, aveva incontrato il ministro del lavoro Aung Kyi.
Il nuovo clima di dialogo sembra sia dovuto alla personalità di Thein Sein, uno dei membri più moderati della giunta, ma anche al tentativo di ottenere un riscatto economico del paese, ancora sotto l’egida del gigante cinese.
Se si verificassero maggiori aperture, il Myanmar potrebbe sperare in una rimozione delle misure restrittive imposte da Stati Uniti e Unione Europea, che mirano a limitare i traffici della giunta militare. Nonostante i timidi, primi passi verso il dialogo, gli occidentali hanno già chiarito che le sanzioni resteranno in vigore fino alla liberazione dei prigionieri politici.
Claudia Candelmo
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