Musica: AFI ricorda Mino Reitano, l'amicizia suo segno distintivo
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Musica: AFI ricorda Mino Reitano, l'amicizia suo segno distintivo

lunedì 28 gennaio, 2019

FIUMARA (RC), 28 GENNAIO - Dieci anni fa la morte di Mino Reitano, e l'A.F.I - Associazione Fonografici Italiani ricorda il musicista calabrese. "La collaborazione tra l'Associazione Fonografici Italiani e Mino Reitano - le parole del presidente Sergio Cerruti - risale al 1981, anno in cui ha iscritto la propria etichetta discografica Fiumara Ed. Mus. Ma cio' che ha reso ancora piu' saldo il rapporto con lui e' la profonda amicizia e l'umanita' con la quale sapeva comunicare in ogni occasione, sia in ambito professionale che personale". "A.F.I. - conclude Cerruti ricorda con affetto e stima un grande artista e un amico che e' stato uno dei maggiori esponenti della musica popolare italiana".

Nato a Fiumara (Reggio Calabria) in una famiglia molto modesta, Mino rimane orfano della madre Giuseppina a soli due anni; inizia a lavorare sin da bambino suonando in un'orchestra con i fratelli Franco, Antonio, Gege' e la sorella Gianna, prima cantante della formazione, che muore a 21 anni lasciando cosi' a Mino il proprio ruolo; nel frattempo, studia violino al Conservatorio di Reggio Calabria; a 14 anni emigra in Germania alla ricerca di una vita migliore e un'affermazione nella musica. E' in questo periodo che si esibisce coi fratelli Franco, Antonio e Gege' ("Benjamin and his brothers") nei piu' importanti locali di Amburgo e dintorni arrivando a condividere il palco con i Beatles, all'epoca ancora sconosciuti. Tornato in Italia per un concorso canoro, inizia la sua scalata firmando i primi contratti discografici, dapprima con la "Ricordi" (esordendo a Sanremo '67 con un pezzo di Mogol-Battisti), poi con l'"Ariston": e' proprio nel 1968 che arriva il primo grande successo con "Avevo un cuore che ti amava tanto", che vende circa un milione di copie e raggiunge il disco d'oro. Inizia l'era della partecipazione alle manifestazioni piu' importanti (come a "Canzonissima" dove e' sempre in finale tra gli uomini piu' votati dal pubblico o a "Un disco per l'estate", dove vince nel '71 con "Era il tempo delle more") e dei grandi successi discografici come "Una chitarra cento illusioni" (1 milione e mezzo di copie), che gli apre le porte come compositore, con il fratello Franco, per i piu' importanti interpreti italiani e internazionali, tra cui Claudio Villa, Nana Mouskouri, Sylvie Vartan, The drifters now, Valeria Lynch e Ornella Vanoni con l'indimenticabile "Una ragione di piu'".

E' in questi anni che riesce anche, unico artista europeo, a incontrare Frank Sinatra per uno storico servizio fotografico e a girare alcuni film da protagonista per il cinema ("Povero Cristo", "Tara Poki", "Una vita lunga un giorno") con importanti registi come Carpi e Damiani. Con oltre 30 milioni di dischi venduti in carriera, Reitano e' stato tra gli artisti con piu' seguito della musica italiana; attraversando quattro decenni della storia del Paese ha spaziato tra canzone, scrittura (il suo romanzo "Oh, Salvatore" del 1977 e' stato finalista al "Premio Bancarella") cinema e televisione, dimostrando grandi doti da intrattenitore e conduttore televisivo.

Il suo successo e' certamente motivato da piu' fattori: una calda estensione vocale di oltre 3 ottave caratterizzata da armonici rari; delle canzoni popolari intrise di sentimento e temi quali l'amore e lo sradicamento dell'emigrazione e, non ultimi, il multiforme talento e la grande umanita' trasversalmente riconosciuta, che lo hanno reso tra gli artisti piu' amati dal pubblico in Italia ed all'estero per umilta', bonta' d'animo e generosita', come dimostra anche l'impegno silenzioso nel sociale per cause benefiche varie, sia in prima persona, sia poi con le Nazionali di Calcio Attori e Cantanti in cui militava. Uno sport, il calcio, cui si sentiva particolarmente vicino e legato.

In occasione del decimo anniversario della scomparsa, la moglie Patrizia, sua erede, ha deciso insieme alle figlie Giuseppina e Grazia di celebrare questa ricorrenza non limitando i tributi al solo 27 gennaio, ma prevedendo una serie di progetti e iniziative ufficiali, comunicati di volta in volta, per tutta la durata dell'anno del decennale. "Io e le mie figlie in questi anni abbiamo scelto di portare avanti il ricordo di Mino perseguendo la sua volonta', cioe' sviluppando o appoggiando progetti che avrebbe voluto portare a termine lui stesso, in un'ottica di qualita' e soprattutto rispetto per lui", dice Patrizia. "Ci siamo sposati nel '77 e da allora, fino alla fine, non ci siamo mai lasciati, condividendo tutto. Posso solo dire di avere avuto accanto un uomo straordinario, il cui amore mi guida e sostiene ancora ogni giorno".


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