Musei dell'olocausto nel mondo, imparare dal passato per non ripetere gli errori in futuro

lunedì 27 gennaio, 2014

"Chi non impara dalla storia è condannato a ripeterla", così diceva George Santayana, filosofo e poeta spagnolo. Ed è proprio da simili motivazioni che nasce la creazione di "luoghi di memoria" proprio sui campi di sterminio. Imparare dal passato per non commettere gli stessi errori, e per conoscere quella storia tanto dolorosa che ha segnato l'umanità. Di seguito riportiamo alcuni dei luoghi in cui sono stati creati dei "memoriali" dove documenti, foto, oggetti e siti sono a disposizione del pubblico allo scopo di commemorare le vittime dello sterminio.

Camp Westerbork Museum Hooghalen: il museo nasce nel 1983 su iniziativa privata e col sostegno del Governo olandese, ed ospita una mostra permanente proprio sul campo Westerbork. L'esposizione è corredata di foto, illustrazioni, documenti e oggetti provenienti dal campo. Tra i documenti esposti figurano quelli contenenti i nomi di più di 140.000 olandesi uccisi durante la seconda guerra mondiale, arrestati e deportati tra il 1942 e 1945 dal governo tedesco, e rimasti senza degna sepoltura.

Memorial and Museum Auschwitz-Birkenau: Esso rappresenta il museo simbolo dell'olocausto, che si occupa di conservare gli oggetti e le costruzioni del campo, studiandone i documenti e consentendo l'accesso anche ad altri oggetti quali foto, microfilm, negativi. La stragrande maggiornaza degli oggetti è stata ritrovata in terra, e si tratta per lo più di effetti personali, abiti e scarpe, oltre che di oggetti di vita quotidiana nel campo di sterminio. Le mostre provvisorie organizzate dal museo hanno lo scopo di istruire il pubblico sugli orrori delll'occupazione nazista. [MORE]

Ravensbrück Memorial Museum: Inaugurato nel 1959 il museo conserva le tracce del campo di concentramento femminile in cui erano tenuti prigionieri più di 130.000 donne e bambini, oltre che 20.000 uomini. Qui tra il 1939 e il 1945in migliaia furono uccisi. Simbolo del memoriale è la scultura in bronzo di Will Lammert, al centro del progetto del monumento . I sopravvissuti di vari paesi europei hanno donato alla struttura disegni e documenti realizzati durante la prigionia.

The Bergen-Belsen Memorial: Nato allo scopo di commemorare le oltre 70.000 persone che vi morirono tra il 1941 e il 1945, Bergen- Belsen rappresenta oggi il luogo in cui si delinea la storia del campo di concentramento in cui erano prigionieri milioni di ebrei tra cui la stessa Anna Frank. Il Memoriale, gestito dalla Fondazione Bassa Sassonia, è oggi un "luogo della memoria", in cui si possono visionare, in mostra permanente, tombe e monumenti che sembrano fermi nel tempo, ed una ricca documentazione sulla storia del campo e delle sue vittime.

Mauthausen Memorial: Mauthausen rappresentava lo "Stamm Lager", il "Campo Madre" di ben quarantanove campi e sottocampi di concentramento nazisti satelliti dislocati in tutta l'Austria. Qui si trovava la manodopera-schiava, ed è qui che oggi si trova il memoriale in mostra permanente. Presenti sul luogo importanti simboli della sofferenza e della "spersonalizzazione dell'individuo", quali la cava, strumento di sterminio, cimiteri ed "il deposito della cenere", il tutto mantiene in un'atmosfera senza tempo vivo il ricordo delle sofferenze qui patite.

Majdanek Museum: Il campo di Lublin, secondo dopo Auschwitz, nasceva come campo di prigionieri di guerra, e fu trasformato poi in campo di concentramento e di sterminio. Il Museo che oggi qui si trova è direttamente subordinato al Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale. Al suo interno si organizzano attività educative e accademiche volte a promuovere l'educazione storica, e a commemorare le vittime dello sterminio, preservando oggetti e documenti storici.

(Foto dal sito europeanromamovement.org)

Katia Portovenero

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