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“Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo”. La partenza di “Norwegian Wood” è già di per sé un arrivo, l’arrivo del giovane protagonista Watanabe nell’immaginario del lettore. [MORE]
Ambientato nel Giappone di fine anni 60, al tempo delle rivolte studentesche il romanzo di Murakami Haruki è la narrazione attraverso un lungo flashback della difficile educazione sentimentale di uno studente universitario travolto degli incontri e diviso tra due donne, Midori e Naoko. In un viaggio ricco di presenze fugaci e di ricordi del passato, il protagonista è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare la sua scelta d’amore e di vita, confuso da un mondo dominato dalle convenienze e dalle falsità.
Tutto il romanzo, è avvolto da una patina impalpabile di nostalgia e da un soffio di pura bellezza rintracciabile nella fragilità dei personaggi, negli oggetti del passato, nei dialoghi brevi così come nei silenzi.
“Quello che vedevo attorno a me era sono una folla di gente che mi passava accanto diretta chissà dove. Da quel luogo che non era da nessuna parte rimasi in linea con Midori”. Così come nelle ultime parole del romanzo, allo stesso modo Murakami crea un legame col lettore che va oltre il tempo e lo spazio lasciandolo in una dimensione impalpabile e onirica.
Roberta Lamaddalena