Catanzaro 1 maggio 2012 - La bancarotta della città inizia con l’era Olivo Catanzaro C’è da dire che l’ex assessore alle finanze della giunta sfascia Catanzaro di Rosario Olivo, ripete noiosamente, ormai, una litania alla quale non ha creduto e non crede nessuno. L’eredità che la giunta di sinistra di cui Marcucci ha fatto parte per ben cinque anni è composta da un lascito di debiti contratti proprio sul finire dell’amministrazione di sinistra e, cosa ben più grave, dalle operazioni di compra-vendita di immobili proprio nei giorni immediatamente precedenti il voto delle comunali del 2011.
Per avere una idea dello spericolato modo di operare della giunta Olivo basti pensare non solo all’acquisto del Teatro Masciari che il sindaco Traversa ha tempestivamente bloccato, ma soprattutto alla vicenda di Parco Romani che ha caricato di debiti e portato sull’orlo del fallimento la Catanzaro Servizi. Su questa operazione e dei suoi risvolti poco chiari o addirittura oscuri e inquietanti ,su cui la magistratura sta indagando, non abbiamo bisogno di aggiungere altro. In quanto alle partecipate l’ex assessore Marcucci, prima di parlare avrebbe dovuto mordersi la lingua. Le aziende partecipate, nel corso della sindacatura Abramo sono state un modello di efficienza che segnò una svolta sia nella raccolta dei rifiuti, sia nel trasporto urbano, sia nei compiti di cura del verde che il comune aveva affidato alla Catanzaro Servizi.
La bancarotta delle partecipate inizia nell’era Olivo. Se per ragioni puramente elettorali e di propaganda oggi, l’ex assessore Marcucci, ha la memoria corta, lo invitiamo a rinfrescarsela andando a rileggersi ciò che è scritto nella deliberazione n. 4 del 2 marzo 2011 avente come oggetto la ricognizione delle Partecipate, adottata dal Consiglio Comunale che riporta le osservazioni della Corte Conti in merito proprio alle aziende partecipate dal Comune. Marcucci troverà, nero su bianco che:” dai dati di bilancio e dalla relazione della Corte dei Conti la prima cosa che si osserva è che le aziende partecipate dal comune di Catanzaro operano in perdita”. [MORE]
Fanno seguito assenza di rendimento di capitali investiti e squilibri economici finanziari persistenti. Altra “ chicca” è quella riguardante lo stato di salute disastroso dell’AMC allo scadere dell’era in cui Marcucci era assessore di Olivo. Dalla delibera già citata riportiamo: confrontando i dati del personale dipendente si evince tra il 2006 ( inizio dell’era Olivo) e il 2007 un incremento del costo del personale di circa 404.960 euro.
Nel 2008 invece risulta assunto un solo operaio, ma l’incremento dei costi del personale rispetto all’anno precedente è di 243.329. Subito dopo : nel 2008 si è verificato un forte incremento delle spese per consulenze e collaborazioni passate dai 17.867 euro – udite , udite – agli 85.647 euro del 2008. “I dati – dice ancora la relazione della Corte dei Conti- evidenziano un ricorso costante alle consulenze esterne, sarebbe quindi opportuna una verifica delle professionalità richieste dall’azienda e gli obiettivi raggiunti attraverso l’utilizzo del lavoro di terzi”.
Quanto alla Catanzaro Servizi la Corte dei Conti è severissima sul fatto che risultano ancora sospesi i costi per la costituzione di una struttura per la verifica degli impianti termici che era uno dei compiti assegnati alla Partecipata e il mancato avvio del servizio costellato da proroghe e rinvii che, dice sempre la relazione, comporta l’eliminazione della posta di bilancio.
Poi la denuncia della magistratura contabile che sottolinea il fatto che la Catanzaro servizi “continua a fare ricorso a forme di lavoro atipico per importi abbastanza rilevanti, tanto che il costo del lavoro sui conti aziendali ha un peso del 70%. Noi tutto ciò non possiamo che definirlo clientelismo alla stato puro. Infine Ambiente e Servizi. La Corte dei Conti Osserva :”
Controllando i flussi di cassa si nota come nel 2008 il dato sia negativo di 13,473.176 euro, nonostante negli anni precedenti – che chi scrive definisce per chiarezza di chi legge sindacatura Abramo- la posizione finanziaria risultava comunque sotto controllo. Ciò dimostra – dicono ancora i magistrati contabili- che l’azienda opera assorbendo risorse al limite dell’insolvenza”.
Qui c’è il vero spartiacque tra l’era Olivo e l’era Abramo. La Corte dei conti, infatti, afferma, sempre riferendosi alla gestione di Ambiente e Servizi :”Visto l’enorme differenziale tra il dato del 2008 e gli anni precedenti sarebbe opportuno verificare le circostanze che hanno portato ad un peggioramento della situazione finanziaria”. Qui ci fermiamo, consigliando a Marcucci di non spararle più così grosse, tanto non ci crede nessuno. La giunta di cui egli ha fatto parte è stata una vera e propria catastrofe per la nostra Città. Siamo comunque sicuri che Catanzaro non vorrà cadere nelle stesse mani di chi ne ha interrotto il cammino.
Giampaolo Mungo
Ex Consigliere Comunale
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