Moto Gp, difficile trovare l'antagonista di Stoner
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Moto Gp, difficile trovare l'antagonista di Stoner

martedì 14 giugno, 2011

 14 GIUGNO 2011 - Giunti ad un terzo di questa stagione del Motomondiale, la domanda sorge spontanea: esiste un rivale in grado di impensierire la corsa al titolo del folletto australiano.

Sembrerebbe proprio di no, a giudicare dai musi lunghi dei suoi avversari.

Limitiamoci ad esempio ad analizzare l’ultima gara, sul circuito di Silverstone: come i colleghi delle quattro ruote, anche i centauri della Moto Gp hanno dovuto sopportare condizioni di freddo e pioggia estrema.[MORE]

Eppure mentre tutti i piloti si affannavano, con risultati più o meno soddisfacenti, a tenere in piedi la loro due ruote, solo il pilota di punta della Honda sembrava guidare come sempre, come se nel cielo brillasse un sole limpido e l’asfalto del circuito non fosse la parodia di un fiume in piena: ossia con estrema tranquillità e sicurezza, oltre ovviamente ad una velocità di punta impressionante.

E mentre la lepre faceva l’andatura, incurante delle condizioni atmosferiche avverse, dietro, alcuni cadevano, vedi Lorenzo (campione del mondo in carica) e Simoncelli, e altri ringraziavano la sorte per scavalcare in questo modo qualche posizione, primo fra tutti un altrimenti poco competitivo Rossi.

Il “dottore” continua a dichiararsi soddisfatto per aver limitato i danni, ma viene da chiedersi quando sarà pronto per osare qualcosa di più: fatto sta che l’amalgama con la sua Ducati sta richiedendo tempi molto più lunghi di quelli previsti, se si considera che stavolta anche il suo compagno di squadra Hayden ha fatto meglio di lui, portando l’altra rossa appena ai piedi del podio.

L’unico italiano veramente contento è sicuramente Dovizioso, finito secondo dietro il leader indiscusso e sempre più uomo di punta della pattuglia di piloti nostrani, considerate le enorme difficoltà di adattamento alla nuova moto di Rossi e le peripezie più isteriche che da fuoriclasse del suo sosia Simoncelli.

Per la cronaca, sul gradino più basso del podio, si piazza il redivivo Edwards.

Ma tutto questo succede nelle retrovie; d’avanti, solo e felice, c’è solo lui: Casey Stoner, campione di razza, educato eppure vincente, che è sempre una ventata di freschezza in un mondo di troppe, egocentriche, prime donne.

 

Maurizio Grimaldi


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