Mosca, omicidio Boris Nemtsov, la condanna dai leader mondiali e la marcia in onore
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MOSCA, 1 MARZO 2015 - Il brutale, freddo assassinio del leader dell'opposizione russa, Boris Nemtsov ha suscitato commosse reazioni tra la popolazione e gli esponenti della politica internazionale.[MORE]
Boris Nemtsov, 55 anni, tra i leader dell'opposizione russa e vicepresidente durante gli anni della presidenza Eltsin, è stato assassinato la sera del 27 febbraio, con una serie di colpi d'arma da fuoco, nei pressi del Cremlino. L'ennesimo episodio che sembra essere prova d'un equilibrio precario che in Russia, rischia di depauperare ulteriormente le falange dell'opposizione, o meglio, della contestazione libera e ragionata, del diritto, proprio di ciascuno, di esprimere democratici dissensi. I funerali di Nemtsov si svolgeranno martedì, al cimitero Troekurovskoe, luogo d'ultimo riposo anche per la reporter Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006.
Dalla Russia, le reazioni immediate del governo sono state di dura condanna dell'accaduto e negazione delle tesi, definite complottistiche, che vedrebbero il Cremlino come mandante occulto dell'omicidio, una "commissione" che dalle prime file del governo russo, nei giorni scorsi, sarebbe stata definita ulteriormente insensata in virtù del "lieve peso" che Nemtsov avrebbe avuto in Russia come oppositore "Se consideriamo il livello di popolarità di Putin- avrebbe dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino- allora, in generale Nemtsov era piuttosto un comune cittadino". In un telegramma alla madre del leader ucciso, Dina Eidman, che temeva fortemente per la vita del figlio proprio a causa di Putin, il presidente russo ha scritto "sarà fatto tutto il possibile perchè gli organizzatori e gli esecutori del vile e cinico assassinio abbiano la giusta punizione". Michail Gorbaciov, in linea con gli investigatori, sostiene che la valenza politica dell'assassinio è in realtà un ostinato tentativo di destabilizzare il governo per rafforzare l'opposizione, "di spingere la situazione verso una complicazione", ribadendo, di conseguenza, l'ulteriore, esplicito invito a trovare mandanti ed esecutori.
LE REAZIONI DEI LEADER INTERNAZIONALI
Dopo aver appreso la notizia, immediatamente, il presidente della Repubblica Mattarella, in una nota del Quirinale, ha commentato "con Nemtsov scompare una figura significativa ed un autorevole esponente dell'opposizione russa" e in merito all'accaduto ha espresso "l'auspicio che i colpevoli" possano presto essere "assicurati alla giustizia". Alla nota del Quirinale si sono affiancate le dichiarazioni da Palazzo Chigi e dell'alto rappresentante Federica Mogherini che ha aggiunto "i nostri pensieri sono con la sua famiglia, gli amici e il popolo russo". Petro Poroshenko, premier ucraino, ha ricordato "l'amico" Nemtsov come il "Ponte tra Ucraina e Russia", esprimendo la convinzione che l'omicidio sia stato determinato dalla intenzione di vietare la testimonianza provata, da parte di Nemtsov, della partecipazione armata di Mosca in Ucraina.
Barack Obama, dalla Casa Bianca ha chiesto che la Russia proceda con una indagine "rapida, imparziale, trasparente" che possa far luce sul "brutale assassinio" e permettere ai responsabili di essere "giudicati" dalla giustizia. Ha inoltre ricordato "il modo coraggioso" con cui ha lottato contro la corruzione e lodato l'attività di "uno dei difensori più impegnati ed eloquenti dei" diritti del popolo russo. Anche dalla Germania, Angela Merkel, "inorridita" dall'accaduto, invita alla chiarezza delle indagini e Francois Hollande ha condannato il "brutale assassinio" di "un difensore della democrazia", parlando di un "omicidio odioso" che ha causato la dipartita di "un coraggioso e infaticabile difensore della democrazia, ed un combattente accanito contro la corruzione". Dalla Gran Bretagna, David Cameron si è detto "scioccato e disgustato dall'assassinio spietato" di un uomo "di coraggio e convinzioni, molto ammirato nel Regno Unito" anche dalla ex presidente Margaret Thatcher, aggiungendo, in conclusione, "Boris Nemtsov è morto, ma i valori per cui ha lottato non moriranno mai".
LA MARCIA
Oggi si sarebbe dovuta tenere una marcia, guidata dalle opposizioni per manifestare contro le politiche russe in Ucraina ma il tema della stessa è stato orientato, unanimamente, alla memoria di Boris Nemtsov. Le autorità hanno fornito le autorizzazioni, ponendo il limite massimo in 50 mila partecipanti, ma già ieri è risultata particolarmente numerosa l'affluenza nel luogo del brutale delitto, ormai ricoperto da fiori, candele e messaggi verso il defunto leader. Una marcia dunque, che oggi assume un significato oltremodo simbolico, un invito esteso, che sa di "dovere" specie per quanti hanno udito l'ultimo appello di Nemtsov alla radio Eco di Mosca, invitante all'aggregazione popolare, poche ore prima dell'assassinio.
Fonte foto: notizie.tiscali.it
Ilary Tiralongo