Mosca, i giochi olimpici di Sochi e le tensioni nel Caucaso del Nord
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Mosca, i giochi olimpici di Sochi e le tensioni nel Caucaso del Nord

mercoledì 22 gennaio, 2014

 MOSCA, 22 GENNAIO 2014 – La Georgia ha accusato Mosca di aver ampliato i confini nella regione separatista dell'Abcasia, in vista dei giochi olimpici invernali di Sochi. L'accusa è partita dal ministro degli esteri georgiano, e fa riferimento a un'espansione illegale dei confini di circa 11 km. Il prolungamento pare sia previsto fino al 21 marzo, giorno in cui termineranno anche i giochi paralimpici previsti in una località russa sul Mar Nero. Dal canto loro, i funzionari russi hanno confermato l'operazione.

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La Georgia e la Russia sono entrate in guerra nell'agosto 2008 per l'Ossezia del Sud, che insieme con l'Abcasia risulta essere zona contesa tra le due nazioni a seguito della caduta dell'impero sovietico, nel 1991. Il conflitto del 2008 ha portato il riconoscimento, da parte di Mosca, delle due regioni separatiste come stati indipendenti, mantenendo comunque la presenza militare, o ciò che Tbilisi considera “un'occupazione di fatto”. Nel frattempo, la Russia combatte contro i gruppi armati del Caucaso del nord, anch'essi intenzionati a dichiararsi indipendenti. Tali gruppi hanno dichiarato di voler impedire al presidente Vladimir Putin di tenere i giochi olimpici nella città di Sochi, territorio appartenente alla Circassia e occupato dalla Russia.

La Russia aveva già accusato la Georgia di supportare i gruppi ribelli del Caucaso del Nord, ma Tbilisi ha negato le accuse e si è impegnata a collaborare con Mosca per la sicurezza delle olimpiadi.

Foto: aljazeera.com

Dino Buonaiuto


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