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CATANZARO, 09 MAGGIO 2014 - Un pomeriggio emozionante, uno scambio di esperienze denso, semplice ma ricco di messaggi, di lezioni di vita quello trascorso ieri presso l'aula Giovanni Paolo II del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Oltre due ore di dibattito, di commozione e di interventi toccanti in memoria di due tra i politici contemporanei più amati di sempre: Aldo Moro ed Enrico Berlinguer. Iniziativa fortemente voluta dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I) di Catanzaro e dagli studenti promotori del progetto “Justice&Legality UMG”.
Ha aperto gli interventi S.E. Rev.ma Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita della Diocesi di Catanzaro-Squillace, che durante la sua apprezzata introduzione ha ricordato Moro e Berlinguer come illuminati e lungimiranti statisti che si sono distinti per lealtà, etica e rispetto durante la loro carriera professionale; due testimonianze autentiche e vive di una politica con la “P maiuscola” rivolta alla giustizia sociale e oggi più che mai necessaria per uscire dalla crisi e garantire coesione sociale. Provocatori e stimolanti, le considerazione dei due principali organizzatori del programma “Justice&Legality” : Damiano Carchedi e Sebastian Ciancio.
Il primo, rappresentante degli studenti in seno alla Consulta, neo-eletto Coordinatore dell’Area Giuridica, si è soffermato sugli aspetti morali che hanno caratterizzato Moro e Berlinguer. “La memoria deve essere nostra compagna in ogni nostro passo, in quanto non possiamo avere coscienza senza memoria - ha dichiarato Carchedi - Moro e Berlinguer sono morti per politica, uno ucciso fisicamente, l'altro interiormente, proprio a causa della moralità che li ha contraddistinti, una lezione di vita e di coraggio che dovrebbe stimolare anche gli universitari troppo spesso passivi dinnanzi le problematiche accademiche”. Il giovane esponente del mondo cattolico Sebastian Ciancio, Presidente Emerito della FUCI, ha contrapposto, invece, la politica di un tempo delle 3 P (passione, partecipazione, progresso) alla politica odierna delle 3 P (potere, poltrone, privilegi), definendo gli attuali politici : “vuoti politicanti ”, “ciarlatani” e “prestigiatori”, lontani anni luce da esempi concreti di attività amministrativa come missione e vocazione all’impegno sociale. “ Il convegno odierno - ha concluso Ciancio - non rimanga solo un evento commemorativo di due grandi politici del passato ma un evento di rinascita generale degli ideali ”.
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Successivamente il Prof. Luigi Ventura – Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università “Magna Græcia” di Catanzaro e il Prof. Antonio Viscomi –Professore Ordinario di Diritto del Lavoro sempre presso l’Università “Magna Græcia”, hanno presentato, rispettivamente, tra ricordi indelebili e strumenti bibliografici, le figure di Enrico Berlinguer ed Aldo Moro. Particolarmente commosso il ricordo del Prof. Ventura di Berlinguer, politico oggi tanto acclamato ma che fu lasciato solo dentro e fuori il suo partito (PCI). “ Berlinguer - ha affermato Ventura - percepì durante i suoi anni di attività politica i caratteri nuovi del tempo che si preparava ma non ebbe il tempo di immettere nel partito i germi che stavano maturando. E questo ebbe conseguenze indubbie nella fase finale della storia comunista italiana. Berlinguer - ha continuato - lasciò una lezione importante su due aspetti fondamentali della politica italiana: la centralità della questione morale come quella del rapporto tra politica e cultura ma non trovò eredi in grado di seguire quella strada nè di coniugare adeguatamente tattica e strategia, come pure la novità dei tempi avrebbe richiesto ”.
Antonio Viscomi, parallelamente, ha ripercorso il pensiero politico di Aldo Moro attraverso una rilettura di alcuni discorsi dello Statista, evidenziando in particolare la centralità, nel pensiero e nell'azione politica di Moro, della relazione tra esercizio del potere e perseguimento di finalità ideali, nella prospettiva di un ampliamento costante della partecipazione democratica dei cittadini, che spiega il senso dell'apertura di Moro ai partiti di sinistra (socialista negli anni 60 e comunista negli anni 70).
Viscomi ha poi analizzato l'idea di Moro relativamente alla funzione ed alla organizzazione del partito come strumento imprescindibile per la vita democratica e ha chiuso il suo intervento proponendo all'attenzione dell'uditorio l'ultimo discorso pubblico di Moro e il suo invito ad assumersi le responsabilità che ogni giorno la vita, individuale e sociale, propone. Prima del dibattito, ha preso parola, il Prof. Giuseppe Soriero, Docente di Storia dell'intervento pubblico nell'economia del Mezzogiorno presso l'Università Magna Grecia di Catanzaro, già Deputato della Repubblica Italiana, che conobbe personalmente Enrico Berlinguer. “Impossibile non ricordarne la saggezza e il mite carisma durante e fuori dai comizi”. Suggestive le foto proiettate nell’occasione della testimonianza ritraenti il leader comunista a Catanzaro nel 1981 in piazza Prefettura.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, è stato introdotto dalla Dott.ssa Giada Loprete – membro della “Federazione Universitaria Cattolica Italiana” (F.U.C.I.) di Catanzaro.
Il lungo applauso finale e l’abbraccio tra il Prof. Ventura e Mons. Bertolone, e successivamente tra tutti i relatori, sono l’ultimo omaggio alla nostalgia di chi pensava che etica e politica dovessero coincidere, oltre le barriere dell’ideologia, oltre gli ostacoli dell’ipocrisia e della corruzione.
(notizia segnalata da Sebastian Ciancio)