Moody's: la manovra italiana avrà conseguenze negative su rating regioni e comuni
Economia Lazio Roma

Moody's: la manovra italiana avrà conseguenze negative su rating regioni e comuni

lunedì 19 settembre, 2011

 ROMA, 19 SETTEMBRE 2011 - La manovra finanziaria italiana aggiunge “elementi di incertezza in merito alla distribuzione di poteri e le responsabilità a livello locale” e potrebbe portare a “nuove pressioni ai bilanci già stressati”. È questa la dichiarazione dell'agenzia di valutazione del credito americana Moody's nel suo “Weekly Credit Outlook”.[MORE]

“Anticipando dal 2014 al 2013 l'obiettivo del pareggio di bilancio – continua il resoconto di Moody's -, le nuove misure di austerità riducono di 7 miliardi per il 2012-2013 il budget degli enti locali" e le "misure di rafforzamento delle entrate, quali quelle che permetteranno agli enti locali di controllare le proprie tasse e di trattenere i ricavati della lotta all'evasione, compenseranno solo in parte i tagli ai trasferimenti”. Per l'agenzia statunitense, inoltre, queste entrate addizionali sarebbero “piuttosto incerte”.
Ne consegue che i comuni “saranno costretti a tagliare i costi e questo minaccerà la loro capacità di investire, con conseguenze negative per lo sviluppo economico”.

Moody's boccia anche l'idea dell'abolizione delle province a causa della “incertezza circa il progetto di eliminarle”, che supera attualmente i “potenziali benefici in termine di risparmi, almeno nel breve termine”. In ogni caso, anche a seguito del lungo processo di soppressione delle province dovrebbero nascere due nuove forme di governo locale: le unioni dei comuni e le aree metropolitane.

Ulteriori moniti sulla manovra arrivano da Perugia. “Gli interventi diretti e indiretti contenuti nella manovra graveranno sulle famiglie per 33 miliardi dei 54 complessivi” afferma il presidente della Confesercenti Marco Venturi durante il meeting della confederazione. “Se a questo scenario aggiungiamo il dramma di migliaia di chiusure di imprese - aggiunge - il quadro è preoccupante”. Oltre alla crescita zero prevista dal Ref (Ricerce per l'Economia e la Finanza) assisteremo, per Venturi, al “dramma di migliaia di chiusure di imprese commerciali e del turismo: in soli 24 mesi hanno chiuso 30 mila imprese in più rispetto ai tre anni che precedono la crisi”.

Giudizio negativo anche sull'aumento dell'Iva ordinaria, che porterà, secondo i calcoli della Confesercenti, in media un costo di 140 euro all'anno per ogni famiglia.
Anche per questo motivo “il 70% del peso della manovra graverà sulle spalle dei nuclei familiari”, secondo le stime della confederazione.

Marta Lamalfa


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