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ROMA, 7 GENNAIO 2012 - Dopo il vertice a Parigi, il premier Monti, torna a Roma sicuro di poter contare sull'appoggio dell'Eliseo per superare le ostilità della Merkel a una soluzione sistemica della crisi, soprattutto considerando che il fiscal compact richiesto dalla cancelliera non ha avuto risultati meritori sui mercati europei. [MORE]
“Italia e Francia condividono una perfetta identità di vedute per risolvere la crisi della zona euro” ha, infatti, detto il Presidente francese Sarkozy, al termine dell'incontro, aggiungendo che Monti”ispira fiducia negli altri leader dell'UE, ammiriamo i suo coraggio e la sua competenza per le decisioni estremamente rapide prese per l'Italia”. Parole che denotano perfetta armonia d'intenti, e infatti, Palazzo Chigi e l'Eliseo hanno lavorato in comune sintonia sulla strategia da attuare nei prossimi mesi: chiudere immediatamente la trattativa sull'unione fiscale per poi istituire una sorta di fondo monetario europeo che consolidi i mercati e stabilizzi lo spread.
Il fiscal compact, il trattato voluto per evitare che i tedeschi si accollassero i debiti delle “cenerentole” europee dev'essere chiuso garantendo il rientro dei debiti pubblici ma senza manovre soffocanti che creerebbero contrapposizioni tra i paesi, fratture insanabili che minerebbero alla base il progetto comunitario.
Il piano punta a trovare l'accordo già nel trilaterale con la Merkel a Roma il 20 gennaio per essere confermato poi nel summit europeo del 30 .
Per risolvere la crisi della zona euro, i due premier premono sull'Esm (European Stability mechanism), il fondo salva Stati, che al momento è dotato solamente di 500 miliardi di euro, cifra insufficiente per salvare la moneta unica. Insomma, servono più soldi ed è sul suo incremento che i due si batteranno.” L'intesa tra Francia e Italia non soltanto su temi bilaterali ma, e ciò è particolarmente importante, su come costruire la costruzione europea e sulla sua governance è totale”.
Monti inoltre, chiederà al presidente della Commissione UE, Josè Manuel Barroso, di redigere una serie di direttive per la liberalizzazione e per il mercato unico, ossia, integrazione dei mercati e abbattimento delle frontiere per consentire ai professionisti e alle imprese Ue di lavorare ovunque in Europa. Unico imput per la crescita economica di un Paese , secondo il presidente, in cui non ci sono soldi pubblici da investire.
foto da intervista.it
Maria Asunta Casula