Monterotondo, ragazza di 19 anni uccide il padre violento per difendere la madre
Cronaca Nera Lazio Roma

Monterotondo, ragazza di 19 anni uccide il padre violento per difendere la madre

lunedì 20 maggio, 2019

MONTEROTONDO (ROMA), 20 MAGGIO – Intervenuta per difendere la madre, la nonna e la zia dall’ennesima aggressione perpetrata dal padre violento, lo ha colpito con un pugno e poco dopo l’uomo è morto in ospedale. 

Una storia di soprusi, minacce, violenze domestiche reiterate nel tempo. Nella notte tra sabato e domenica 19 maggio Lorenzo Sciacquatori, ex pugile di 42 anni,  torna a casa dopo aver trascorso il suo tempo a bere alcol. Solo le 8 del mattino e l’uomo prende a calci la porta della sua abitazione, nel quartiere popolare di via Aldo Moro a Monterotondo (Roma). Con lui vivono l’anziana madre malata, la sorella, la compagna e la figlia Deborah, studentessa modello di 19 anni. Le donne tentano di calmare Sciacquatori e di non rispondere alle ingiurie e alle provocazioni ma l’aggressività dell’ex pugile, con accertati problemi di alcolismo, non si arresta. A quel punto, l’unico modo per evitare il peggio è fuggire: le quattro donne decidono di scappare dall’abitazione e di recarsi in strada, dove avrebbero potuto chiedere aiuto. 

L’ex pugile urla e ordina alla sua famiglia di rientrare in casa, raggiunge le donne nell’androne del palazzo, strattona l’anziana madre e poi scarica la sua furia prendendo a schiaffi la compagna. In quel momento, Deborah decide di intervenire. Non può lasciare la madre tra le grinfie del padre violento. Nasce una colluttazione e la giovane colpisce l’uomo con un pugno, sferrato in pieno viso. Sciacquatori cade a terra, sbatte la testa e in pochi secondi si ritrova in una pozza di sangue. Le quattro cercano di tamponare la ferita con l’intento di bloccare l’emorragia e allertano il 118. Sono momenti di concitazione e Deborah è disperata per quanto accaduto. Intervengono i Carabinieri e gli operatori sanitari, che trasportano il ferito al vicino ospedale “Santissimo Gonfalone”, dove arriva in condizioni molto critiche. Poco dopo, sopraggiunge il decesso. 

Deborah viene condotta in caserma e interrogata dal Pm. La studentessa racconta la dinamica dei fatti in modo minuzioso: ha difeso la madre, già vittima in passato delle angherie dell’uomo, denunciato nel 2014 per maltrattamenti. In paese Sciacquatori non godeva di una buona reputazione a causa dei suoi comportamenti aggressivi. I concittadini, appresa la notizia della sua morte, hanno espresso piena solidarietà nei confronti di Deborah e della sua famiglia. 

La ragazza ora si trova ai domiciliari, è accusata di omicidio ma non è escluso che le possa essere concessa la legittima difesa. 

Luigi Cacciatori 


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